L’edilizia sociale
finisce il lavoro
a Borgo Wührer

di Eugenio Barboglio
Gli edifici dismessi di viale Bornata a ovest della nuova sede Citroën
Gli edifici dismessi di viale Bornata a ovest della nuova sede Citroën
Gli edifici dismessi di viale Bornata a ovest della nuova sede Citroën
Gli edifici dismessi di viale Bornata a ovest della nuova sede Citroën

La fabbrica della birra Wührer dagli anni Ottanta sino al 2001 è rimasta inutilizzata. Poi un ampio progetto urbanistico ed edilizio la trasformò in quartiere autosufficiente. Un’area di circa 50 mila metri quadrati, di cui 28 mila a residenza, 20 mila a commerciale e terziario, mentre altri 2/3 mila a parco.


L’INTERVENTO venne progettato da Pier Paolo Maggiora per la parte urbanistica e da Alberto Mario Racheli per il recupero del nucleo storico, e gestito da un gruppo privato, la società Concorde. Nel nuovo quartiere vennero investiti 90 milioni di euro. Non venne però completato. Delle palazzine con gli appartamenti a sud della fabbrica ne realizzarono sei, ma non andarono oltre, frenati dal fatto che vendere gli alloggi si rivelò tutt’altro che semplice. Ora però è arrivato il momento di finire quanto iniziato quasi venti anni fa. Di completare cioè il borgo. L’assessore Michela Tiboni, presentando nell’ottobre del 2018, all’inizio cioè della nuova giunta Del Bono che la vedeva riconfermata alla guida dell’Urbanistica, aveva citato l’housing sociale al Borgo Wührer tra i progetti del quinquennio. Nell’autunno 2018 il lotto mancante, secondo la convenzione allora in essere tra la Concorde e il Comune, avrebbe dovuto essere già edificato, in verità. E avrebbe dovuto ospitare palazzine per la residenza libera. L’anno prima, il 2017, aveva però visto accadere un fatto determinate per il futuro del lotto: la Concorde lo aveva venduto alla società Investire Sgr, la stessa - un capitale che è un mix tra investitori privati e pubblici (la Cassa depositi e prestiti) - interessata al progetto di demolizione e ricostruzione della Torre Tintoretto a San Polo e che da qualche tempo sta guardando con una certa insistenza alle possibilità di investimento che può offrire Brescia. Dunque, l’assessore Tiboni parlava di housing sociale non a caso, infatti la residenza libera non era più in programma, visto che nel frattempo con l’avvento di Investire sgr l’obiettivo era diventato l’housing sociale. Housing sociale che dunque conviverà in viale Bornata con la residenza libera, realizzata nei primi anni 2000. La svolta è stata accompagnata da una revisione della convenzione urbanistica, con un aumento di metri quadri e uno scambio di aree con il Comune. Dal punto di vista delle opere di urbanizzazione a favore della cittadinanza, le novità in tema di proprietà e di destinazione d’uso non comportano cambiamenti, né quindi passi indietro. I dettagli dei progetti tuttavia saranno più chiari nei prossimi giorni, intanto la Giunta ha fatto la sua parte approvando i nuovi assetti urbanistici che permetteranno al mini-quartiere della Bornata di essere terminato a distanza di circa 20 anni dal piano attuativo.


L’HOUSING sociale riguarda tre palazzine progettate sul terreno vicino all’Istituto Pastori, tre edifici con verde attorno, prato e filari di alberi. Inizialmente erano previsti 7300 metri quadrati di slp, ogni edificio doveva essere di sette piani più uno interrato. Ma il progetto di Mab-Beretta Associati e Mpartner srl sarà leggermente corretto (non più 7 ma 5 piani) dagli stessi architetti milanesi sulla base delle indicazioni della Giunta bresciana.


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