SICCITA'

La provincia a secco. Dal Garda alle valli l’allarme è generale

I sindaci intervengono con raccomandazioni e ordinanze anti spreco, mentre si muovono le autobotti per i rifornimenti in numerose zone
Laghi e fiumi in secca: immagini molto preoccupanti in questi giorni
Laghi e fiumi in secca: immagini molto preoccupanti in questi giorni
Laghi e fiumi in secca: immagini molto preoccupanti in questi giorni
Laghi e fiumi in secca: immagini molto preoccupanti in questi giorni

La provincia a secco: l’emergenza idrica non dà tregua e non sono poche le località dove si registrano disagi. In Valtrompia la crisi idrica sta colpendo soprattutto la Valgobbia e Lodrino che ieri attraverso i loro siti istituzionali hanno informato i propri cittadini con ordinanze e raccomandazioni per non sprecare l’acqua potabile. Il panorama più critico si sta vivendo a Lodrino che l’altro giorno ha ricevuto da Asvt, l’ente gestore del servizio idrico in Valtrompia, una nota sulla «situazione in delicato equilibrio». La stessa azienda giustifica la propria azione con le sorgenti che producono meno acqua, alte temperature, assenza di piogge e un aumento della richiesta di acqua nei giorni festivi. Tra l’altro, proprio nel paese valligiano così come nella vicina comunità di Caregno si è reso necessario l’intervento delle autobotti per alimentare gli acquedotti. È lo stesso motivo per cui Asvt ha sollecitato una serie di misure contro lo spreco. "I tecnici della società - si legge nella nota di Asvt - con telecontrollo e monitoraggio degli acquedotti e attività sul campo diurna e notturna garantiranno al meglio la gestione di questa situazione eccezionale.

Ma il perdurare della carenza idrica potrebbe portare a limitare la fornitura di acqua». E ieri il sindaco Bruno Bettinsoli ha indicato in un’ordinanza per usare l’acqua potabile solo a fini alimentari e igienico-sanitari. L’identica raccomandazione arriva anche da Lumezzane dove si invitano i cittadini a non irrigare giardini, prati e impianti sportivi, non lavare auto e piazzali ed evitare il ricambio d’acqua nelle piscine private. Sul Garda dopo Tremosine anche Gargnano regolamenta da ieri con ordinanza sindacale, l’utilizzo dell’acqua potabile. Si tratta di località prese tradizionalmente d’assalto in questo periodo dai turisti, fenomeno al quale si accompagna l’apertura delle moltissime seconde case sparse nell’entroterra, al termine dell’annata scolastica. In una nota di Acque Bresciane, gestore del servizio idrico integrato, pervenuta in municipio, sono emerse attività straordinarie alla presa della frazione di Muslone e la conseguente possibilità di svuotamento del serbatoio della frazione di Sasso con il perdurare delle eccezionali condizioni climatiche dovuto all’aumento dei consumi.

La necessità in sostanza è di vietare l'utilizzo dell'acqua potabile per l'irrigazione di orti e giardini, per il lavaggio di automezzi, per il riempimento di piscine e quant'altro non sia strettamente necessario ai fini del fabbisogno umano. Così ieri il sindaco Giovanni Albini ha firmato l’ordinanza per il divieto di utilizzo dell’acqua potabile proveniente dall’acquedotto per usi non domestici, dalle 7 alle 23 nelle località Pis e le frazioni di Musaga, Sasso, Formaga, Navazzo e Liano con sanzioni per i trasgressori fino a 500 euro. Sui titoli di coda, sempre ieri pomeriggio, il Comune di Tremosine al traino di segnalazioni su presunte contaminazioni presenti nell'acqua potabile, ha informato la cittadinanza (dopo aver consultato il medico di base) che i disturbi gastrointestinali riscontrati sul territorio hanno tutte le caratteristiche di origine virale e non sono riconducibili al consumo di acqua. Problemi anche in Franciacorta visto che sull’ argomento «Razionalizzazione del consumo di acqua e divieto di uso improprio» un’ordinanza è stata deliberata Cologne. Sulla base del monitoraggio condotto in queste settimane, sia a livello regionale che di Osservatorio del distretto idrografico del fiume Po, è stata confermata la persistenza di una situazione critica su tutto il territorio regionale della Lombardia.

Sulla base di queste informazioni in Franciacorta a tirare i remi in barca per primi sono stati gli amministratori di Cologne: «La gravissima siccità che sta colpendo il nostro territorio deve essere arginata da subito – ha commentato il sindaco Carlo Chiari -. Questa ordinanza sprona i cittadini a rispettare le regole di buona prassi per il risparmio idrico. In questo momento dobbiamo adottare comportamenti virtuosi per il bene comune. L’acqua non è inesauribile. E i nostri comportamenti possono fare la differenza». Fino al 30 settembre, su territorio comunale vige il divieto di prelievo e di impiego dell’acqua potabile proveniente da pubblico acquedotto. Gli orari della limitazione vanno dalle 6 alle 22 per il lavaggio di aree cortili e piazzali; il lavaggio domestico di veicoli a motore; l’innaffiamento di giardini, orti e prati; il riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino. Per i trasgressori le sanzioni vertono tra le 100 e le 500 euro. Il comando della polizia locale del Montorfano farà da monito al rispetto delle regole, incaricato al controllo dell’esecuzione dell’ordinanza. «Se la situazione dovesse peggiorare – ha spiegato il sindaco – l’amministrazione potrà estendere il divieto di prelievo di acqua potabile dalla rete idrica anche ad altri usi extra domestici».

Nel frattempo anche le amministrazioni di Adro e Rovato, stanno ragionando sul deliberare la medesima ordinanza; tra Passirano, Paratico, Provaglio di Iseo, e Ome per ora sono stati suggeriti solo dei brevi vademecum. Infine la Valsabbia dove stanno salendo le autobotti a riempire il bacino idrico che serve le frazioni alte di Comero, Briale ed Auro. Il primo camion è salito lunedì pomeriggio, ed ora altri seguiranno, viste le difficoltà del bacino che rifornisce i 3 borghi, quello che sta sulla strada del monte Nasego: «L’acqua parte dalle prese alte - spiega il sindaco di Casto Diego Prandini - ed è poi distribuita da A2A alle varie prese a scalare. Ora, visto quanto è stato prospettato da A2A, dobbiamo emettere un’ordinanza che da oggi impone di razionalizzare l’acqua, da usare il meno possibile e bene. Va risparmiata, non va lavata la macchina ne bagnato il giardino. Ciò che non è necessario non va fatto». A Casto i bacini idrici in uso sono 4: la presa delle Melie che dà acqua agli abitati di Casto e Malpaga (e qui per ora la situazione è buona, ma si deve continuare a monitorare la situazione); poi le 4 prese di località Piazze, che soddisfano Alone (dove qualche timore in più c’è: Alone sta in alto, per ora la situazione è sostenibile, ma va evitato ogni inutile spreco); infine le prese dei 2 bacini, uno verso Lodrino e l’altro, quello in difficoltà, sulla strada per il Nasego:«Se quello verso Lodrino conta meno per portata d’acqua, quello più importante è il bacino del Nasego; è questo che è in difficoltà nel rifornire d’acqua Comero e Briale; un po’ meglio va ad Auro». Ora si attende la pioggia «anche se il vero problema quest’estate sarà l’assenza di neve sui monti».

Hanno collaborato al servizio Simona Duci, Massimo Pasinetti, Luciano Scarpetta e Fabio Zizzo•.

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