toscolano

Diavoli volanti a 2 ruote nella discesa mozzafiato

di Luciano Scarpettta
La discesa è costellata da ogni genere  di ostacoli naturali e artificiali che rendono la prova altamente spettacolare
La discesa è costellata da ogni genere di ostacoli naturali e artificiali che rendono la prova altamente spettacolare
La discesa è costellata da ogni genere  di ostacoli naturali e artificiali che rendono la prova altamente spettacolare
La discesa è costellata da ogni genere di ostacoli naturali e artificiali che rendono la prova altamente spettacolare

Saranno fiumi di adrenalina e acrobazie mozzafiato tra i vicoli di Maderno il prossimo 2 e 3 ottobre con la «Mad of lake», contest internazionale di urban downhill. La gara quasi unica nel panorama nazionale (prima della pandemia se ne contavano solo un paio in tutta la Penisola) vedrà al via i migliori interpreti del vecchio Continente compresa un’agguerrita nostrana pattuglia tricolore, guidata dal promettentissimo gardesano (di Gargnano) Riccardo Gramatica, diciannovenne già in maglia azzurra agli ultimi campionati europei in Slovenia e ai mondiali disputati alla fine di agosto in Val di Sole. Sarà la sesta edizione di una manifestazione nata in origine per promuove l’entroterra in chiave escursionistica, ma in poco tempo grazie alla spettacolarità del tracciato ha saputo elevarsi tra le pochissime gare nazionali e continentali, schierando al via big europei ed extraeuropei. La «colpa» fu di qualcuno che dopo la prima edizione disse che per essere più «urban» la gara doveva avere più scale: gli organizzatori hanno raccolto la sfida arricchendo i 1600 metri del tracciato di scalinate in legno, curve a 90 gradi, tornanti stretti e tanti salti artificiali che rendono questa gara un bel mix di adrenalina e spettacolo.

Il percorso è tecnico, adatto a qualsiasi endurista-downhiller e si snoda su un dislivello di 232 metri dall’abitato collinare della frazione di Montemaderno fino in piazza San Marco a fianco della chiesa romanica di Sant’Andrea. Per fare il tempo c’è bisogno di tecnica, fisico e tenacia oltre al classico «pelo sullo stomaco» che non deve mai mancare in occasioni del genere: «La discesa è da affrontare in apnea, inizialmente lungo ripidi sentieri e poi nella seconda parte, nei vicoli storici di Maderno attraversando a 60 kmh strutture naturali e artificiali, prima di arrivare al salto d’arrivo a poche decine di metri dal lago» spiegava alla presentazione della gara l’assessore allo sport Ali Comincioli. Con lui e l’enfant du pays Riccardo Gramatica nella sala del museo in Valle delle Cartiere, c’era anche l’inglese Ben Moore, uno dei migliori interpreti mondiali di specialità e testimonial della manifestazione. «Arrivò per partecipare alla terza edizione e per lui fu un autentico colpo di fulmine gareggiare catapultandosi dalla collina direttamente nel lago» ricorda Comincioli.
Al punto tale, aggiungiamo noi, che qualche mese dopo tornò dall’Inghilterra in vacanza a Maderno e in quell’occasione rimase fulminata la sua compagna, ricevendo sullo sfondo del tramonto gardesano, l’anello di fidanzamento. Tutta la macchina organizzativa (il «terzo tempo» è allestito all’ex campo ippico sul lungolago) è a capo della società Garda Pro Bike, coadiuvata dal Comune e da un centinaio di volontari delle varie associazioni locali (sportive e non) «senza i quali - ha sottolineato Comincioli - non sarebbe davvero possibile organizzare niente del genere». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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