Follia in chiesa, sfregiato il quadro di Gesù

di Luciano Scarpetta
Il profondo squarcio sulla tela con l’immagine di Gesù Cristo
Il profondo squarcio sulla tela con l’immagine di Gesù Cristo
Il profondo squarcio sulla tela con l’immagine di Gesù Cristo
Il profondo squarcio sulla tela con l’immagine di Gesù Cristo

È stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Brescia un uomo di 75 anni residente a Salò, protagonista ieri mattina di un gesto sconsiderato, compiuto all’interno della chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria, affacciata in piazza Vittorio Emanuele II, nella zona a sud della fossa. Per cause in corso di accertamento, il responsabile dell’atto vandalico si è introdotto nell’edificio di culto e ha sfregiato con una chiave la riproduzione del dipinto del Cristo («Il vero volto della Misericordia») il cui originale è custodito a Vilnius in Lituania, fatto realizzare da santa Faustina Kowalska secondo le indicazioni ricevute dal Signore stesso nelle sue rivelazioni private. Quella di Salò è una copia di nessun valore storico. Ma il gesto di sfregiarlo è forte, ed è reato. IL FATTO è avvenuto intorno alle 9.30 e fortunatamente il responsabile del gesto è stato assicurato alla giustizia in tempi brevi grazie alle testimonianze raccolte in fossa dai carabinieri giunti sul posto dopo pochi minuti. I militari della stazione di Salò agli ordini del comandante Luca Starace hanno fermato il responsabile che, messo di fronte alle proprie responsabilità, ha ammesso di aver sfregiato la riproduzione del dipinto IL PARROCO di Salò, monsignor Gianluigi Carminati, aveva nel frattempo provveduto per prudenza a chiudere anche il Duomo e le chiese della cittadina, per il timore di altri episodi simili. Fortunatamente tutto si è risolto in tempi brevissimi e passata la paura, gli edifici di culto sono stati subito riaperti. L’immagine del Cristo risorto dal quale fuoriescono due raggi, uno di colore rosso, l’altro di colore bianco, è posta sopra un cavalletto a fianco dell’altare di destra. Spazio impreziosito da opere di valore ben maggiore, che per fortuna non sono state colpite: la pala di San Francesco di Sales, donata al monastero dalla contessa bolognese Ippolita Leoni nel 1718, e nell’altare di sinistra la pala di San Giuseppe col Bambino, del 1743. «La stampa danneggiata non ha invece nessun valore artistico – sottolinea il comandante Luca Starace –. Rimane però la gravità del gesto nei confronti del sentimento religioso». •

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