Il giallo dei 100 gatti in fuga per la penisola

di Silvia Avigo
Oltre 100 gatti in fuga a Sirmione: molti hanno fatto una brutta fine
Oltre 100 gatti in fuga a Sirmione: molti hanno fatto una brutta fine
Oltre 100 gatti in fuga a Sirmione: molti hanno fatto una brutta fine
Oltre 100 gatti in fuga a Sirmione: molti hanno fatto una brutta fine

Erano comparsi all’improvviso ed erano ben più di un centinaio i gatti che nel giro di pochi giorni avevano iniziato a sparpagliarsi affamati e debilitati nella zona più alta e verdeggiante della penisola, quella nelle vicinanze della chiesetta romanica di San Pietro e sempre all’improvviso, come sono arrivati, hanno iniziato anche a sparire. Il rapido susseguirsi dei ritrovamenti, talvolta anche agghiaccianti, delle carcasse degli animali (da quelli anziani ai numerosi cuccioli) e degli innumerevoli bocconcini avvelenati cosparsi nella zona non ha lasciato alcun dubbio: i piccoli felini sono stati crudelmente sterminati. A SIRMIONE Polizia locale e Ats stanno indagando sul «giallo» dei gatti del Mavino ed è caccia al colpevole. Dalle prime ricostruzioni, la storia ha avuto inizio dall’amore per gli animali di una signora residente nella zona, che negli anni aveva ospitato nella sua villae un numero crescente di gatti per ricevere un po’ di compagnia, ma così ha fatto anche nascere e crescere una vera propria colonia privata, che non essendo mai stata registrata alle Autorità competenti, non è stata soggetta all’obbligo di sterilizzazione stabilito dalla legge. Una situazione al limite che è degenerata quando la donna è venuta a mancare e il popolo felino, che secondo alcune testimonianze potrebbe anche aver raggiunto il picco di quasi 200 esemplari, si è riversato nel quartiere per cercare cibo, uscendo dai confini della villa e mostrandosi alla luce del sole. La situazione di emergenza, segnalata fin da subito da Chiara Moranda, referente da anni di altre due colonie della zona, si sarebbe potuta sicuramente risolvere, ma non c’è stato il tempo vista la strage fuorilegge e senza scrupoli messa in opera. «LA POLIZIA LOCALE in sinergia con Ats sta svolgendo tutte le indagini necessarie per far luce su questa situazione e per identificare i colpevoli di questo atto crudele e fuorilegge - ha spiegato l’assessore all’ambiente Maurizio Ferrari -. Le colonie feline devono essere registrate, anche quelle gestite privatamente e il Comune ha a disposizione anche un apposito fondo». Intanto, le indagini proseguono e la Polizia è sempre più vicina a trovare il colpevole che sarà perseguito come previsto dall’articolo 189 del codice penale e che, oltre al massacro, ha causato anche un grande disagio tra i residenti del quartiere preoccupati che i loro animali domestici potessero ingerire a loro volta le esche avvelenate. •

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