Il maxi-polo dei rifiuti si farà A sorpresa c’è il via libera

di Flavio Marcolini
Un’immagine dal progetto dell’impianto di A2a che a Bedizzole produrrà biometano dai rifiuti umidi della provincia
Un’immagine dal progetto dell’impianto di A2a che a Bedizzole produrrà biometano dai rifiuti umidi della provincia
Un’immagine dal progetto dell’impianto di A2a che a Bedizzole produrrà biometano dai rifiuti umidi della provincia
Un’immagine dal progetto dell’impianto di A2a che a Bedizzole produrrà biometano dai rifiuti umidi della provincia

Semaforo verde al «polo» dei rifiuti umidi di Bedizzole: xon l’ultima conferenza dei servizi decisoria svoltasi on line, si è concluso positivamente l'iter autorizzativo del nuovo impianto A2A per il trattamento della frazione organica dei rifiuti domestici da raccolta differenziata, che dovrebbe essere realizzato nei prossimi mesi in località Fusina, sul territorio di Bedizzole, ma molto vicino ai quelli confinanti di Calcinato e di Lonato. L’impianto raccoglierà tutta la «frazione umida» dei rifiuti della provincia di Brescia per smaltirla e ricavarne biogas da mettere in circolo nel circuito energetico. A nulla sono valse le documentazioni addotte dai comitati ambientalisti della zona, che per lunghi anni si sono battuti contro questo ennesimo insediamento per il trattamento dei rifiuti, così come inutile si è rivelato il parere negativo espresso dal vicino Comune di Calcinato: il progetto di A2A, al secondo tentativo dopo una prima richiesta di adeguamento, è stato comunque approvato. Destinato ad accogliere circa 75 mila tonnellate all'anno di «Forsu» (i rifiuti domestici) da tutta la provincia e finalizzato alla produzione di compost e biometano, l’impianto sorgerà su di un’area di circa 35 mila metri quadrati, in una fascia già sottoposta a un altissimo indice di pressione, l'indicatore stabilito da una legge regionale, la cui cogenza è stata ribadita anche dal Consiglio di Stato. «No comment» per ora dal Comune di Bedizzole, me tre i comitati del no annunciano una conferenza stampa per il fine settimana. La contestazione maggiore era che il futuro impianto è localizzato in una zona ad alta densità di discariche, alla vicinissima discarica che lavora il fluff, a una serie di allevamenti intensivi, a diverse aziende che utilizzano sui terreni agricoli di gessi di defecazione, ai cantieri Tav per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, a un impianto di cogenerazione a biomassa legnosa e a un impianto di recupero di rottami in alluminio. Altri aspetti contestati: gli odori e il traffico di mezzi pesanti. Frazione di rifiuto differenziato con un certo valore economico, la Forsu inoltre è al centro di un dibattito, non solo specialistico, sulle modalità più idonee per la gestione del suo trattamento e sui risvolti che la lavorazione può avere per la salute dell’ambiente e la qualità dell’aria. Ma tutti gli elementi ostativi via via emersi lungo il tortuoso iter autorizzativo sono stati superati, o saranno oggetto di prescrizioni: quindi la decisione assunta dall’Amministrazione provinciale ieri mattina dà ora il via libera alla realizzazione a Bedizzole di questa ulteriore, importante attività nell’ambito della gestione dei rifiuti.•.

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