Tensioni al convegno, «Daspo» per i No Tav

di Flavio Marcolini
Lo striscione «incriminato» del comitato No Tav esibito in municipio
Lo striscione «incriminato» del comitato No Tav esibito in municipio
Lo striscione «incriminato» del comitato No Tav esibito in municipio
Lo striscione «incriminato» del comitato No Tav esibito in municipio

Scattano multe da 100 euro e il «Daspo», il decreto di allontanamento temporaneo, per i 13 attivisti No Tav che giovedì sera in municipio avevano srotolato uno striscione contro il progetto dell’alta velocità, durante il convegno organizzata dalla Coldiretti alla vigilia della Fiera agricola. UNA PROTESTA che nelle intenzioni del comitato No Tav doveva essere un’azione di «disturbo», ma pacifica, per richiamare l’attenzione sull’impatto dei cantieri della futura ferrovia Tav Brescia-Verona. Ma in breve è salita la tensione nella sala: gli attivisti riferiscono di uno scontro verbale con l’assessore Roberto Vanaria, del tentativo di strappare lo striscione, l’intervento di Polizia e locale e carabinieri, l’identificazione e infine il «Daspo». Il Comune da parte sua comunica, con una nota ufficiale del municipio, quanto segue: «Tredici persone sono entrate in Sala Celesti disturbando il convegno in corso promosso da Coldiretti Brescia. Il loro ingresso, pronunciando frasi sulla vendita di terreni per la costruzione della Tav ed esibendo striscioni e bandiere, ha tediato le circa duecento persone in sala e ostacolato il regolare svolgimento dell’incontro». E ancora: «La Polizia locale e alcuni Carabinieri sono dovuti intervenire per ristabilire la calma e liberare l’ingresso. Le tredici persone che hanno disturbato il convegno riceveranno ordine di allontanamento, firmato dal sindaco Roberto Tardani, dalle aree in cui si svolge la Fiera, oltre alla multa». Ma sullo striscione «incriminato» cosa c’era scritto? «Quale futuro? Quale agricoltura? Con il Tav solo danni e spazzatura», con riferimento, spiegano gli attivisti, alle aree agricole di Lonato che verranno «consumate» dai cantieri (alcune aree sono già sotto sequestro per inchieste sullo smaltimento di rifiuti) e dal tracciato Tav. «La nostra è stata una presenza silenziosa- sostengono gli attivisti -: nessun disturbo da parte nostra, finchè non hanno tentato di coprire il nostro striscione». Poi battibecchi, tensioni, Daspo. •

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