La nuova rete fognaria azzera le sanzioni Ue

I cantieri per collettare le fognature al depuratore di Verziano
I cantieri per collettare le fognature al depuratore di Verziano
I cantieri per collettare le fognature al depuratore di Verziano
I cantieri per collettare le fognature al depuratore di Verziano

Un altro paese esce dal mirino delle sanzioni europee. Sono terminati i lavori per la dismissione del depuratore a servizio di San Zeno e da un mese è stato avviato il sistema di collettamento che invia i reflui fognari del Comune dell’hinterland al depuratore A2A di Verziano. Il progetto è stato finanziato dall’utility attraverso la controllata A2A Ciclo Idrico, nell’ambito del Piano Investimenti approvato dall’Ato. L’investimento complessivo è di 2,6 milioni di euro distribuiti tra 1,9 milioni per i collettori fognari e 700 mila euro per gli impianti di sollevamento. Il depuratore, costruito negli anni ‘80 era ormai obsoleto e sottodimensionato e per questo motivo anche San Zeno rientrava nell’elenco dei Comuni soggetti a procedura d’infrazione Ue per l’insufficiente dimensione dell’impianto in rapporto agli abitanti del bacino di utenza. L’intervento ha riguardato la posa del collettore fognario per una lunghezza di 4 chilometri prevalentemente con tecnica tradizionale e «spingitubo» per l’attraversamento di rogge, strade ad alto scorrimento e linea ferroviaria. La rte di trasporto dei reflui è dotata di due impianti di sollevamento a San Zeno e Folzano con pompe di ultima generazione, ad alta efficienza energetica e di tipo intelligente, che in automatico effettuano operazioni di pulizia delle vasche e ruotano nel funzionamento in modo da essere sempre efficienti. Il sistema è completamente controllato dalla sala di controllo centralizzata presidiata 24 ore su 24. Scendono dunque i Comuni bresciani messi sotto procedura di infrazione dall’Ue per non aver adeguato ai parametri continentali gli acquedotti e i sistemi di depurazione. Alcuni sono senza collettore, altri hanno un impianto parziale o non conforme alle norme. Su Brescia è stato varato un piano di investimenti sui depuratori (817 milioni) e acquedotti (610 milioni) che sarà interamente pagato dai cittadini attraverso le tariffe. Oltre tre milioni e mezzo di euro è il valore della prima tranche del co-finanziamento regionale già liquidato, destinato all’Ato a fronte di 9 progetti ritenuti «prioritari», il cui costo complessivo è stato stimato in 27.183.070 euro. In totale il «tesoretto» ammonta a 10.011.491 euro che verranno spalmati su tre anni: ai primi 3.754.309 euro seguiranno 4.692.886 euro nel 2022 ed infine 1.564.295 euro nel 2023. •.

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