Ondata di tanfo a Rezzato, scoperta la fonte

di Valerio Morabito
L’uso dei gessi di defecazione in agricoltura ha effetti collaterali
L’uso dei gessi di defecazione in agricoltura ha effetti collaterali
L’uso dei gessi di defecazione in agricoltura ha effetti collaterali
L’uso dei gessi di defecazione in agricoltura ha effetti collaterali

Valerio Morabito La fonte dell’ondata di tanfo che da giovedì ha investito Rezzato è stata individuata dopo la mobilitazione fatta scattare dal sindaco Davide Giacomini. I sopralluoghi dei tecnici di Ats, Arpa e Polizia locale hanno stabilito che i miasmi si levavano dai campi alle porte del paese teatro di un’operazione di spandimenti di liquami. A provocare in particolare l’acre e penetrante puzza sono i gessi di defecazione, ovvero scarti di fognatura opportunamente trattati per diventare concime. LA RICOGNIZIONE delle autorità sanitarie ha peraltro stabilito che l’operazione di fertirrigazione si è svolta secondo le modalità e giorni previsti dal calendario regionale, quindi non è stato preso alcun provvedimento nei confronti del proprietario del fondo. Il tanfo sarebbe stato avvertito dalla popolazione a causa di una serie di circostanze contingenti come la direzione del vento e le escursioni termiche legate all’arrivo della perturbazione. Tutto in regola dunque: la puzza c’è e probabilmente tornerà, ma i residenti devono sopportarla perchè non mette a repentaglio la salute. Caso chiuso, ma sullo sfondo resta l’indignazione dei cittadini che da giovedì hanno tempestato di segnalazioni l’ufficio Ecologia del Comune di Rezzato. Nel messaggio postato sul portale del municipio dal primo cittadino Davide Giacomini emerge l’impotenza degli enti locali rispetto a un fenomeno che pur senza violare le normative, abbassa la qualità della vita dalla comunità costretta a convivere con un tanfo a intermittenza. «L’AMMINISTRAZIONE civica – si legge tra l’altro - non ha il potere di proibire questi spandimenti. In realtà può soltanto vigilare sulla correttezza di queste attività, come avvenuto nella mattinata di giovedì». E in effetti l’ufficio Ecologia non si è accontentato di un proprio sopralluogo, ma ha chiesto l’intervento di Ats e Arpa che tuttavia non hanno potuto far altro che prendere atto della regolarità degli spandimenti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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