La musica è più forte del Covid

di AL.ROM.
Grazie alle barriere di protezione la Banda è tornata a suonare
Grazie alle barriere di protezione la Banda è tornata a suonare
Grazie alle barriere di protezione la Banda è tornata a suonare
Grazie alle barriere di protezione la Banda è tornata a suonare

La necessità di reperire spazi adeguati per la ripartenza in sicurezza delle scuole ha sfrattato le Bande: nel Bresciano otto su dieci si sono ritrovate senza sede. In attesa che le istituzioni raccolgano l’appello dell’Ambm, le formazioni che dispongono ancora di un quartier generale si organizzano per ricominciare. È il caso della Banda di Iseo: strumentisti e consiglio direttivo si sono prodigati per potere ricominciare a suonare nella sede storica di fianco al piazzale ex Cral, ripulita, disinfettata e sanificata. «Abbiamo rispettato tutte le norme anti contagio - ha spiegato Luca Aceti, vicepresidente dell'associazione musicale -. Grazie all'aiuto dei volontari sono state allestite barriere in plexiglass, in modo da riparare i musicisti: il problema infatti sono le piccole goccioline di condensa in fuoriuscita dagli strumenti. Facciamo rispettare la distanza, misuriamo la temperatura corporea. Abbiamo dotato tutti gli stumentisti di una bacinella in cui raccogliere la condensa prodotta dagli strumenti a fiato». Massima attenzione per gli strumenti più a rischio «droplets» come il flauto traverso o il trombone a tiro, per i quali sono state studiate postazioni isolati. I leggìi sono di volta in volta portati e smontati dagli strumentisti. «C’era una gran voglia di ricominciare - ammette il direttore Costanzo Manza - anche se in estate ci siamo ritrovati per il progetto Banda On The Road, che ha pewrmesso i primi miniconcerti. L'acustica non è cambiata più di tanto». A breve ci sarà la presentazione dei corsi dell'accademia intitolata ad Aureliano Bettoni, mentre sul fronte concertistico si sta mettendo a punto l’agenda di eventi natalizi». •

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