Strada, guerra sulla paternità

di M.MA.
La strada comunale
La strada comunale
La strada comunale
La strada comunale

Le pizzerie d’asporto si rifiutano di consegnare, gli ammortizzatori delle ambulanze sono messi a dura prova se devono soccorrere qualche residente e i postini, ogni giorno, sperano di non avere corrispondenza per questa strada comunale, per non dire di google che la indica come percorribile. Parliamo di via Cantalupi a Chiari: una strada comunale quasi in condizioni di impraticabilità, inspiegabili per una cittadina come Chiari. A denunciare la situazione, peraltro per l’ennesima volta, sono i residenti che hanno contattato sia il sindaco Massimo Vizzardi che il consigliere di opposizione Roberto Campodonico. Per avere un’idea di come sia la situazione basti pensare che a un certo punto il tracciato si trasforma in una sorta di capezzagna, con erbacce altissime e fondo sterrato, rendendo disagevole il transito dei veicoli. Maurizio Lorenzi abita al civico 5, con altri tre familiari, mentre la famiglia Del Frate vive al civico 7. «Per noi vivere qui è un incubo che abbiamo accettato per resilienza - spiega Maurizio - perché si deve sapere che le richieste per sanare questa strada risalgono addirittura ai primi anni Novanta quando i miei vicini scrivevano al sindaco Alberto Cenini». A segnalare il disagio è stato anche il consigliere di minoranza Roberto Campodonico che ha raccolto le testimonianze dei proprietari: «Chiediamo con urgenza che questa strada sia comunale a tutti gli effetti e che queste famiglie che pagano tutte le tasse comunali abbiano lo stesso trattamento delle altre». «Durante l’epidemia di coronavirus - spiega Maurizio Lorenzi che vive al civico 5 - ci siamo sentiti mandare a quel paese persino da una pizzeria con consegna a domicilio, stufa di rovinarsi i mezzi per arrivare da noi trale buche e le erbacce. La mia vicina ha avuto il marito in casa con una ferita per una notte perché preferiva non far arrivare qui l’ambulanza, salvo poi rassegnarsi e chiamare il 112». Il sindaco Vizzardi ha garantito una soluzione «dopo un primo dialogo con i residenti per capire se fosse possibile utilizzare un’altra strada di servitù. Ora interverremo sull’esistente». •

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