C’è una valle dei veleni che aspetta le bonifiche

Lo stabilimento  dell’ex Selca di Forno Allione, una grande «bomba ecologica» innescata
Lo stabilimento dell’ex Selca di Forno Allione, una grande «bomba ecologica» innescata
Lo stabilimento  dell’ex Selca di Forno Allione, una grande «bomba ecologica» innescata
Lo stabilimento dell’ex Selca di Forno Allione, una grande «bomba ecologica» innescata

Ogni tanto, o meglio in molti casi, per riaccendere l’attenzione della magistratura e della politica su una delle tante situazioni scandalose che si registrano nel nostro Paese è necessario mobilitare le persone comuni con raccolte di firme. Come quella che chiede interventi rapidi e concreti sui siti contaminati (individuati chiaramente dall’Arpa) della Valcamonica. È stata lanciata da Ennio Lombardi, attivista con Leonida Magnolini degli Amici della Valgrigna, per conto del Tavolo delle organizzazioni ambientaliste della Valcamonica, e sta raccogliendo molte adesioni. Attraverso il Tavolo, il volontario esinese ha inviato la petizione ai sindaci della valle, alla Comunità montana, alla Provincia e alla Regione, ricordando alcune situazioni che stanno incancrenendo. Sono ben nove le aree, le discariche dismesse e incontrollate e quelle abusive menzionate: in primo piano l’ex Selca a Forno Allione di Berzo Demo, di cui si parla periodicamente a proposito di una bonifica che per ora resta un sogno. Poi l’ex area industriale Italsider (in attività) e la ex Sagester (dismessa) a Darfo Boario, la Forgiatura Moderna Arese - Ex Acciaierie Sebino (in attività), a Gianico, e l’ex Ols (dismessa), l’ex Metal Fra srl, la discarica Pizzo e l’ex deposito dei pullman (dismesso) di Pisogne. Arriva infine da Temù la segnalazione di una perdita di gasolio da un serbatoio in via Prevalè. Lombardi ricorda in particolare le condizioni dell’ex Selca, tornata alla ribalta proprio in questi giorni: «Il sito è contaminato da grandi quantità di rifiuti pericolosi tra i quali sono presenti fluoruri e cianuri, stoccati nell’area compresa fra il fiume Oglio e il torrente Allione. Le conseguenze di un ritardo nell’intervento di bonifica potrebbero causare un inquinamento esteso a tutta la Valcamonica e al lago d’Iseo». Poi sollecita le istituzioni locali, provinciali e regionali a intervenire in fretta, innanzitutto per ovvie ragioni di sicurezza ambientale e della salute umana, ma non solo. «Per chi se ne fosse dimenticato - ricorda - la Valcamonica è una Riserva della Biosfera, il suo territorio è protetto da due parchi nazionali, due regionali e da diversi Siti di interesse comunitario. Il nostro territorio possiede la stessa quantità di specie botaniche dell’intera Svizzera e tutta la fauna selvatica alpina, è sito Unesco dal 1979 con il Parco archeologico nazionale di Naquane e ospita numerose riserve di incisioni rupestri testimonianza di oltre 10mila anni di storia». «Le petizioni in grado di raccogliere oltre 5.000 firme hanno il 50% di in più di probabilità di raggiungere la vittoria - conclude - e questa ha già doppiato da tempo la boa delle 2.500».•. L.Ran.

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