Nelle ultime ore, la nuova piazza della stazione di Boario ha fatto le «prove generali» in vista della riapertura (la data ufficiale, visti i numerosi intoppi, nessuno si azzarda ad annunciarla). Per ora solo il mercato settimanale è di nuovo qui, nella sua sede storica: dopo i lunghi mesi trascorsi nella via parallela oltre la ferrovia gli ambulanti sorridono al nuovo inizio, e dicono in coro «finalmente». È ancora un cantiere a cielo aperto e tutto ciò che c’è attorno lo ricorda, ma si vede la luce in fondo al tunnel: «Siamo qui, era ora. Siamo contenti - sottolinea ancora un ambulante - e anche i nostri clienti lo sono». Anche se nemmeno vicino al centro congressi è andata poi così male: «Eravamo partiti tutti molto pessimisti, invece abbiamo lavorato. Forse anche grazie al centro vaccinale che è stato aperto proprio lì accanto e che ha creato il giusto movimento in un’area che normalmente vede poco passaggio. Però è bello tornare qui, alle origini». L’occasione è buona anche per verificare a che punto sono i lavori attraverso le reti di protezione: la parte centrale della nuova piazza, quella pedonale, è ancora off limits, mentre ha aperto quella più vicina alla stazione degli autobus per dare respiro alle attività e recuperare qualche posto auto. Qui, nel settore più a Sud dove, è stato previsto lo spazio per il mercato settimanale, i varchi sono stati aperti ma solo per le bancarelle, visto che già nel pomeriggio l’area è stata richiusa. Ora l’obiettivo è scrivere la parola fine prima possibile in calce a un cantiere che è stato aperto fin troppo tempo: tra lunghi ritardi e infinite polemiche però i lavori sembrano ormai in dirittura d’arrivo. Piazza Einaudi avrebbe dovuto già essere pronta quest’estate, poi gli annunci hanno rimandato tutto a fine settembre. Ma nemmeno due mesi dopo è stata finalmente pronta e più nessuno si azzarda a confermare nuove date, tra l’esasperazione dei commercianti e la campagna elettorale che è nel vivo. Non solo la pandemia, ma anche la difficoltà a trovare i materiali e alcuni intoppi hanno creato ostacoli non previsti all’operazione, e il risultato è che di fatto i tempi ipotizzati sono quasi raddoppiati. •.