Gestione dell’acqua La partita è aperta

Sarà il Tribunale superiore delle acque pubbliche a decidere se Pontedilegno potrà gestire direttamente il servizio del ciclo idrico. Lo ha stabilito il Tar che ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso presentato dell’ente locale camuno. Il Comune aveva impugnato - chiamando in causa Ato, Provincia e ministero dell’Ambiente - la decisione dell’Ufficio d’ambito di Brescia di archiviare la procedura di accertamento dei requisiti per la gestione autonoma del servizio idrico. Pur senza entrare nel merito, nelle motivazioni del pronunciamento dei giudici amministrativi emergono una serie di valutazioni giuridiche che aprono spiragli per i Comuni che si oppongono alla privatizzazione del servizio. Il Tar sottolinea come le norme prevedano deroghe al gestore unico. Possono ambire a mantenere il controllo del servizio i Comuni montani con popolazione inferiore a 1.000 abitanti e i paesi che presentano una serie di caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti pregiate, sorgenti in parchi o aree naturali protette, o che dimostrino un «utilizzo efficiente della risorsa». •. C.Reb.

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