Legge sulle centrali a rischio

di C.REB.
L’assessore Massimo Sertori
L’assessore Massimo Sertori
L’assessore Massimo Sertori
L’assessore Massimo Sertori

Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale sull'assegnazione delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche. Uno schiaffo per la Valcamonica, che grazie alla nuova ripartizione del gettito delle centrali avrebbe potuto investire in opere strategiche. Al comprensorio camuno, stando alla legge che il Governo vorrebbe affossare, sarebbe destinato l’80% degli oneri di concessione. Il nuovo gettito annuo si aggirerà attorno ai sei milioni l’anno. Una somma da destinare a opere strategiche, con l’obiettivo di creare nuova economia che consenta una riduzione importante dello spopolamento. La legge, dopo anni di battaglie delle comunità montane, vuole ridurre quello «scarto» economico che per anni ha penalizzato la valle. La decisione dell’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte è destinata a scatenare aspre polemiche, soprattutto alla luce del periodo di difficoltà attraversato a causa del coronavirus. Spetterà ora alla Corte costituzionale pronunciarsi. «Non sono assolutamente meravigliato che il Consiglio dei ministri abbia impugnato la legge - afferma l’assessore regionale alle Risorse energetiche, Massimo Sertori -, perchè bastava leggere le bozze di legge del Partito Democratico che recentemente hanno cercato di far approvare. Evidentemente c'è chi sta dalla parte dei territori e chi dei concessionari, tanto è vero che una delle proposte di legge del Partito Democratico prevedeva il condono tombale di circa 50 milioni di euro di canoni aggiuntivi che i concessionari devono alle Regioni». «Il Governo non poteva fare altro rispetto alla forzatura impressa dal Pirellone - ribatte il consigliere regionale del Pd Gian Antonio Girelli -: il necessario stop non deve trasformarsi in un acritico allineamento alle posizioni dei grandi concessionari che hanno diritto di vedere garantita la loro libertà imprenditoriale, ma hanno il dovere di riconoscere ai territori su cui operano le compensazioni e le risorse per uno sviluppo sostenibile in grado di rilanciare l’economia locale». •

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