Povertà e pandemia, soccorsi per le famiglie

di Luciano Ranzanici
Volontari alle prese con un carico di pacchi alimentari
Volontari alle prese con un carico di pacchi alimentari
Volontari alle prese con un carico di pacchi alimentari
Volontari alle prese con un carico di pacchi alimentari

I buoni spesa governativi sono una cosa; la generosità delle singole persone e l’attenzione degli enti locali un’altra. Ed è grazie a questa seconda fonte che le famiglie meno abbienti della Valcamonica riceveranno nei prossimi giorni 700 pacchi alimentari contenenti cibi primari e a lunga conservazione. È il nuovo frutto della collaborazione avviata quattro anni fra la Comunità montana e il Centro accoglienza e ascolto della Caritas di Darfo. Ancora una volta don Danilo Vezzoli, che dell’organizzazione umanitaria è il riferimento da molti anno, è riuscito a sottoscrivere un accordo con l’ente comprensoriale, con l’assessore alle Politiche sociali Ilario Sabbadini. Questa unità d’intenti ha permesso appunto la preparazione e la gestione di ben 730 pacchi alimentari per un impegno di spesa a carico della Comunità di ventimila euro: l’obiettivo è sostenere quella parte di popolazione che vive in condizioni di difficoltà aggravate dalla tremenda emergenza sanitaria in corso. Le famiglie destinatarie sono in possesso della certificazione di fragilità socioeconomica rilasciata dai Servizi sociali dei Comuni di residenza e da diverse realtà ed enti locali che lavorano in questo settore: la Società San Vincenzo De’ Paoli, l’associazione il Torrente di Bienno, l’Unione dei Comuni della Media Valle Camonica Civiltà delle Pietre e l’Unione dei Comuni della Valsaviore, alle quali si è aggiunta Valle Camonica Servizi vendite, che si occupa fin dall’inizio della fornitura dei cartoni per il confezionamento dei pacchi. «CREDO di poter parlare a nome dell’intera giunta e del compianto presidente Sandro Farisoglio che aveva condiviso con noi questo progetto prima di lasciarci - commenta l’assessore comunitario Sabbadini -: è nostra volontà fornire un aiuto concreto e di vicinanza a chi sta vivendo un periodo di difficoltà. Non nascondo la mia preoccupazione nel pensare che questa situazione lascerà il segno in molte famiglie, oltre a quelle conteggiate nelle distribuzioni dello scorso anno, ma sono certo che i nostri cittadini saranno in grado di dimostrare ancora una volta la loro generosità». Poi ricorda don Vezzoli, «che con i suoi volontari dimostra in ogni gesto la vocazione di aiutare gli altri. Inoltre non dimentico la rete di persone che si occupano del confezionamento dei pacchi e le realtà che si fanno carico della distribuzione. A loro rivolgo un grazie speciale per aver dimostrato, anche quando la paura potrebbe avere il sopravvento, di saper aiutare i meno fortunati». •

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