Università e iscritti fuori sede Edolo è un paese accogliente

di Lino Febbrari
Uno scorcio di Edolo
Uno scorcio di Edolo
Uno scorcio di Edolo
Uno scorcio di Edolo

Da quando, a metà anni ’90, l’Unimont (l’Università della montagna di Edolo) ha avviato l’attività didattica, gli studenti fuori sede hanno dovuto mettersi alla ricerca di un alloggio, ma non hanno mai incontrato grosse difficoltà. E tutto sommato, a parte sporadici casi in cui in passato si è reso necessario l’intervento della guardia di finanza per far luce su alcune situazioni poco chiare in materia di contratti, nonostante l’attuale situazione economica di certo non favorevole gli affitti richiesti non sono esorbitanti. Edolo, insomma, è un paese accogliente verso gli studenti. La sede edolese della facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano, che da quest’anno offre anche la laurea magistrale in lingua inglese e un master, è attualmente frequentata da poco più di 250 giovani: un centinaio di loro durante la settimana dimora in paese, o in uno di quelli vicini. Ma come funzionano domanda e offerta? «Quando ci immatricoliamo l’università ci fornisce una lista di appartamenti liberi in un raggio di pochi chilometri - spiega un studentessa del terzo anno -. Sulla scorta delle nostre esigenze, da quell’elenco facciamo la nostra scelta e ci mettiamo in contatto coi proprietari. Nel mio caso sono stata fortunata, perché ho trovato casa a pochi passi da dove studio: una sistemazione che mi è piaciuta subito e una volta raggiunto l’accordo sulla cifra da sborsare ho preso possesso della mia mansarda che, dall’anno scorso, diviso con altre due compagne». «Da parte mia - racconta una matricola proveniente dalla Val di Fassa, in Trentino - ho per così dire ereditato un appartamentino in un condominio in periferia da un mio amico e compaesano che si è laureato in primavera; anche noi siamo in tre, gli spazi sono un po’ ristretti, ma ci stiamo molto bene». E gli affitti? Sono abbastanza contenuti. Mediamente per un alloggio di 70-80 metri quadrati la richiesta è compresa tra i 400 i 500 euro mensili: il costo varia in base a localizzazione e pregio dell’immobile. «Arrivando da Milano pensavo di spendere se non il doppio quasi - commenta una ventenne -. Si può dire che abito praticamente in centro, ho firmato il contratto all’inizio del 2021 e la spesa è rimasta immutata: pago intorno ai 200 euro, ovviamente spese escluse, mentre se hai dei coinquilini, per ora non è il mio caso, il mio padrone di casa chiede complessivamente una cifra non superiore a 400 euro». Un varesino di 19 anni dice che ha trovato un letto in una casetta che divide con due compagni di studio, e che insieme spendono 100 euro al mese a testa. Quello che spaventa i ragazzi (come tutti noi in questo periodo) è il possibile aumento delle bollette. «Le spese per acqua e raccolta rifiuti sono aumentate rispetto a un anno fa - analizza una romagnola -. Ci manca solo che arrivi la botta per luce e riscaldamento». «Mi auguro che i rincari non siano eccessivi - sbotta un bolzanino -, perché altrimenti anche vivere a Edolo diventerebbe proibitivo».•.

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