L'INFORTUNIO

Colpito da un escavatore, operaio di 52 anni muore a Villanuova

Dipendente di una piccola azienda della zona, era impegnato insieme al suo datore di lavoro nella sistemazione di alcuni sottoservizi
L’eliambulanza inviata da Bergamo non è bastata a salvare la vita all’operaio di 51 anni residente a Bedizzole
L’eliambulanza inviata da Bergamo non è bastata a salvare la vita all’operaio di 51 anni residente a Bedizzole
L’eliambulanza inviata da Bergamo non è bastata a salvare la vita all’operaio di 51 anni residente a Bedizzole
L’eliambulanza inviata da Bergamo non è bastata a salvare la vita all’operaio di 51 anni residente a Bedizzole

•• Tutto è successo in un attimo, poi un urlo disperato, i soccorsi purtroppo vani, l’esito fatale di un maledetto incidente sul lavoro che ha lasciato sul terremo un corpo senza vita e una inconsolabile scia di dolore. Un colpo tremendo alla schiena con la benna di un escavatore non ha lasciato scampo a Vittorio Franzoni, l’operaio classe 1969, originario di Bedizzole ma da tempo residente a Nuvolera. È morto sul colpo ieri pomeriggio a Villanuova in un cantiere stradale, mentre stava lavorando in un cantiere all’imbocco di via Romana, subito dopo il centro commerciale Italmark e vicino al ponte di ferro che attraversa il fiume Chiese. Dipendente di una piccola azienda della zona, era impegnato insieme al suo datore di lavoro nella sistemazione di alcuni sottoservizi, per conto di A2A. È successo davvero tutto in un attimo, intorno alle 13.30, mentre Vittorio Franzoni si trovava in una fossa profonda poco più di un metro: è stato colpito involontariamente alle spalle dalla benna dell’escavatore manovrato, in quel momento, proprio dal titolare dell’azienda, che è stato poi il primo a tentare, purtroppo vanamente, di soccorre l’amico. Colpito dal pesante braccio metallico, Franzoni si è accasciato a terra privo di sensi, e purtroppo da quel colpo non si è più ripreso e anche i soccorritori giunti sul posto si sono dovuti arrendere dopo un disperato tentativo di rianimazione. L’impresario ha infatti subito allertato il 112, che ha mobilitato un’ambulanza dell’Anc Valle del Chiese, arrivata dai Tormini, l’automedica e pure l’elisoccorso, decollato da Bergamo: a nulla sono valsi i disperati tentativi di rianimarlo, proseguiti per più di 40 minuti. Il suo cuore non ha più ricominciato a battere. Il decesso di Vittorio Franzoni è stato dichiarato poco dopo le 14: i primi accertamenti medico-legali avrebbero confermato la morte a causa di un’emorragia interna; testimoni riferiscono infatti di non aver visto una goccia di sangue sul luogo dell’incidente. La salma resta comunque a disposizione dell’autorità giudiziaria, prima di essere riconsegnata alla famiglia per i funerali. I rilievi sono stati affidati ai carabinieri di Gavardo, a supporto (trattandosi di un infortunio sul lavoro) dei tecnici del Psal, il servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Ats, che ha competenza in questi casi. Sotto shock il suo datore di lavoro, disperato per quanto successo proprio sotto i suoi occhi: oltre a collaborare insieme, i due erano amici ormai da quasi 30 anni. •.

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