Cordate solidali, il Pronto soccorso ringrazia

di Alessandro Gatta
L’apparecchiatura donata (e già utilizzata) all’ospedale di Gavardo
L’apparecchiatura donata (e già utilizzata) all’ospedale di Gavardo
L’apparecchiatura donata (e già utilizzata) all’ospedale di Gavardo
L’apparecchiatura donata (e già utilizzata) all’ospedale di Gavardo

È già entrato in funzione negli spazi del Pronto soccorso di Gavardo il nuovo ventilatore polmonare portatile donato all’ospedale da un gruppo di associazioni e di aziende capitanato dai «Gnari del Gropel» di Calvagese: ai primi di settembre i volontari avevano organizzato uno spiedo solidale (visti i tempi, rigorosamente d’asporto), attraverso cui sono stati raccolti i fondi che mancavano per l’acquisto dell’attrezzatura (che costa diverse migliaia di euro). «Una serie di contatti con l’ospedale di Gavardo - fa sapere il presidente Mattia Pontigia - e in particolar modo con le dottoresse Maria Cristina Savio e Francesca Gatti, ci ha permesso di cogliere un’esigenza particolare del Pronto soccorso: dotarsi di un ventilatore polmonare portatile, specifico per la medicina d’emergenza e fondamentale per i pazienti con accentuate difficoltà respiratorie». Una volta definito l’obiettivo da raggiungere, I Gnari del Gropel si sono rimboccati le maniche, e insieme all’azienda Imbal Carton di Prevalle, alla Cassa rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella e all’associazione Soroptimist international d’Italia di Salò, hanno organizzato la raccolta fondi che si è conclusa alla fine dell’estate con un risultato più che positivo. Obiettivo raggiunto: una volta acquistato il macchinario, lo stesso è stato consegnato e donato solo pochi giorni fa al presidio gavardese. «CI HANNO informato che il dispositivo è già stato applicato ad alcuni pazienti - dice ancora Pontigia - e questo non può che renderci felici, perché il nostro impegno sta portando vantaggi alla comunità». In una nota poi l’associazione ha voluto ringraziare «tutti coloro che hanno reso possibile l’acquisto del respiratore», ma anche «tutto lo staff dell’ospedale che anche in questo momento difficile è in prima linea a combattere per il nostro bene». •

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