Amici a quattrozampe?
I bresciani
pazzi per Rex

Il Pastore tedesco è il cane di razza   più amato dai bresciani
Il Pastore tedesco è il cane di razza più amato dai bresciani
Il Pastore tedesco è il cane di razza   più amato dai bresciani
Il Pastore tedesco è il cane di razza più amato dai bresciani

Cinzia Reboni Il mito Rin Tin Tin «batte» l’icona Lassie nell’immaginario collettivo dei bresciani. A sessant’anni di distanza dalle amatissime serie tv che sapevano appassionare il pubblico - e talvolta anche dividerlo, un po’ come Beatles contro Rolling Stones -, il verdetto è chiaro: il Pastore tedesco ha più appeal del Border collie. Lo zampino, anzi la zampa decisiva, ce l’ha messa il Commissario Rex... Fatto sta che il miglior amico dei bresciani - escludendo ovviamente i meticci, che sfiorano quota 80 mila, oltre il 32% della platea - è il pastore tedesco: 15.751 gli esemplari «residenti» nel Bresciano. Un primato messo in discussione solo dal Setter inglese, a quota 15.094. L’ANAGRAFE canina regionale conferma la vocazione dog friendly della provincia: sono 244.341 i quattrozampe censiti sul nostro territorio, suddivisi in 312 razze, di cui 45 con un solo esemplare. Praticamente ogni 5 abitanti - o, per usare un altro parametro, quasi in una famiglia su due - scodinzola un cucciolo. Un peloso esercito destinato a lievitare se si aggiungono i cani randagi ospitati nelle strutture zoofile e nei canili sanitari, quelli non registrati all’anagrafe canina, ma «anche quelli con chip “stranieri“ che si trovano negli allevamenti - precisa Aldo Taietti, istruttore del centro Madonna della Strada di Pontevico, che forma anche cani da soccorso e per le forze dell’ordine -. Quanto alle razze, molte persone per risparmiare sull’assicurazione registrano cani di razze pericolose come “meticci molossoidi“, ma non è certo la stessa cosa». Nella top ten bresciana figurano due tipi di Segugio, poi Cocker, Labrador, Chihuahua, Epagneul breton e Pinscher. Il Border collie è solo sedicesimo, ma conta comunque 3.467 esemplari. Più di 2.700 i Beagle, una «colonia» alimentata dalla «maxi adozione popolare» legata alla liberazione dei cani-cavia di Green Hill a Montichiari. Le macchie nere su pelo bianco sono invece passate di moda: solo 801 i Dalmata che, passata la sbornia della «Carica dei 101», si attestano in 42esima posizione. «Il Pastore tedesco è un cane equilibrato, apprende subito, è adatto per la guardia e tollera bene anche le temperature esterne - afferma Andrea Grisi, alias Doctor Dog, addestratore, consulente e formatore cinofilo spiegando l’appeal della razza sui cinofili -. Insomma, è affidabile. Per tutti questi motivi è stato selezionato per affiancare l’uomo in molte circostanze, e proprio grazie alle sue qualità e alla popolarità acquisita dopo la guerra, la razza è una delle più amate in tutto il mondo. Era talmente utile ai corpi di polizia, che il Pastore tedesco è diventato sinonimo di cane poliziotto». Anche il Setter «apprende in fretta, è resistente ed è molto attaccato al suo padrone - aggiunge Grisi -. É un cane da caccia, per questo se ne conta un numero così elevato, soprattutto nella nostra provincia a forte vocazione venatoria». QUALI SONO I MOTIVI che spingono a scegliere un «toy dog» - o cane da borsetta, come viene comunemente chiamato - rispetto ai giganti a quattro zampe? Come gestire un Chihuahua che può pesare anche meno di due chili, ed un Mastiff che fa oscillare l’ago della bilancia intorno al quintale? «Per prima cosa bisogna guardare lo standard del cane adulto - spiega Grisi -. Spesso quando si acquista un cucciolo ci si lascia trascinare dalla tenerezza che trasmette, senza pensare che di lì a qualche mese sarà un animale completamente diverso da gestire. Non tutti i cani sono uguali. Così come le persone, ogni razza ha un carattere diverso. Se il padrone la sera ama mettersi in poltrona a guardare la tv, non può prendere un Border collie o un Pastore tedesco che hanno bisogno di muoversi: meglio un Alano, classico cane da salotto. Se in casa Fido disfa tutto e inizia a mordere, è il segnale che qualcosa non va. Vuol dire che il proprietario, prendendo un cane iperattivo, ha fatto la scelta sbagliata. Infine, è meglio scegliere una femmina: qualsiasi sia la razza, è sempre più docile e più gestibile di un maschio». «Troppi i cani che vengono “reclusi“ in appartamento - aggiunge Aldo Taietti -. Molti prendono un animale per supplire ad una carenza affettiva, altri per esternare la loro aggressività e la loro “potenza“. C’è chi sceglie un cucciolo senza pensare a come diventerà da adulto, salvo poi pretendere di “aggiustarlo“. Il problema è che il padrone può scegliere il cane, ma il cane non sceglie il padrone». Bisogna tenere in considerazione molti fattori. «Se in casa c’è un bambino bisogna stare attenti, perchè il cane cresce in modo diverso - osserva Taietti -. Quanto agli abbandoni, proporrei di aggiungere il cane allo stato di famiglia: almeno c’è l’obbligo di mantenerlo vita natural durante. Quando viene abbandonato perde i punti di riferimento, e prima di recuperarli, anche in caso di una nuova adozione, ce ne vuole. I cani non sono, come qualcuno crede, degli esseri umani, ma hanno sentimenti come noi». Insomma, per convivere con un quattrozampe ci vuole sicuramente cuore, ma anche cervello. •

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