BASSA BRESCIANA

Ghedi, nell'aerobase «cybersicura» arrivano tre nuovi F35

di Valentino Rodolfi
Il ministero della Difesa ha appaltato a Sirti le "infrastrutture elettroniche" per una base militare di "quinta generazione"
L’aerobase di Ghedi sta gradualmente adeguando le proprie strutture per accogliere almeno due gruppi di volo formati dai nuovissimi F-35I primi  nuovi velivoli per Ghedi sono assegnati al 102° Gruppo di volo
L’aerobase di Ghedi sta gradualmente adeguando le proprie strutture per accogliere almeno due gruppi di volo formati dai nuovissimi F-35I primi nuovi velivoli per Ghedi sono assegnati al 102° Gruppo di volo
L’aerobase di Ghedi sta gradualmente adeguando le proprie strutture per accogliere almeno due gruppi di volo formati dai nuovissimi F-35I primi  nuovi velivoli per Ghedi sono assegnati al 102° Gruppo di volo
L’aerobase di Ghedi sta gradualmente adeguando le proprie strutture per accogliere almeno due gruppi di volo formati dai nuovissimi F-35I primi nuovi velivoli per Ghedi sono assegnati al 102° Gruppo di volo

Ultimi ritocchi, si può dire, per completare la trasformazione dell’Aerobase di Ghedi in una installazione militare di «quinta generazione», pronta per la graduale sostituzione degli ancora efficienti ma ormai vetusti Tornando, in servizio dal 1982, con i nuovi F35. Dopo la costruzione di nuovi hangar per accogliere gli aerei appunto di quinta generazione, che ha comportato la realizzazione di nuove e apposite strutture fra hangar e centrale di comando (appalto assegnato nel 2019 all’impresa Matarrese spa per un importo di 91 milioni 379 mila e 472 euro e 22 centesimi, su una base d’asta di 121 milioni, lavori conclusi nei mesi scorsi), il ministero della Difesa ha assegnato un nuovo appalto per migliorare le dotazioni elettroniche, di sicurezza e di cybersicurezza della base del 6° Stormo dell’Aeronautica militare.

Il progetto

Si tratta stavolta delle «infrastrutture digitali» della base, fondamentali per una installazione militare strategica, appalto assegnato alla ditta Sirti Digital Solutions, che, illustra una nota dell’azienda, «abilita la digital transformation di aziende pubbliche e private attraverso i servizi di networking, sw&system integration, cybersecurity, IoT, Cloud, Technological plants». Questo per annunciare l’avvio di un nuovo progetto per il Ministero della Difesa legato alle attività di progettazione esecutiva e di successiva realizzazione dei lavori e di ulteriori sistemi di sicurezza all’interno dell’aeroporto militare di Ghedi. Si rafforza dunque la sicurezza informatica della base nuova di zecca, costruita negli ultimi due anni per accogliere gli F35. Aerei che pian piano stanno arrivando, anche perché Ghedi diverrà pure un centro di addestramento per i piloti dei nuovi velivoli. Proprio fra ieri e l’altro ieri, dalla fabbrica di Cameri in Piemonte, hanno effettuato il primo volo il terzo, il quarto e il quinto degli F35 («targati 6-03, ovvero appunto il terzo del 6° Stormo, 6-04 e 6-05) assegnati a Ghedi e messi in forza al 102° gruppo di volo, con funzioni sia operative sia addestrative. Il secondo aereo (6-02), lo ricordiamo, è ancora temporaneamente in carico al 32° Stormo, ma destinato al 6°. Presenza ormai famigliare a Ghedi è invece il primo della serie, il velivolo «targato» 6-01, che aveva effettuato il primo volo il 7 aprile 2022, un anno fa, e che da dicembre ha preso le insegne del 102° gruppo.

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