Bagnolo «adotta» la Tanzania con il Villaggio della Speranza

di Cinzia Reboni
L’ingresso del Villaggio della Speranza operativo da 20 anni in TanzaniaDon Faustino Pari ha concelebrato la messa con il vescovo di DodomaGli Amici delle missioni in visita alla struttura che si prende cura dei bimbi sieropositivi abbandonati
L’ingresso del Villaggio della Speranza operativo da 20 anni in TanzaniaDon Faustino Pari ha concelebrato la messa con il vescovo di DodomaGli Amici delle missioni in visita alla struttura che si prende cura dei bimbi sieropositivi abbandonati
L’ingresso del Villaggio della Speranza operativo da 20 anni in TanzaniaDon Faustino Pari ha concelebrato la messa con il vescovo di DodomaGli Amici delle missioni in visita alla struttura che si prende cura dei bimbi sieropositivi abbandonati
L’ingresso del Villaggio della Speranza operativo da 20 anni in TanzaniaDon Faustino Pari ha concelebrato la messa con il vescovo di DodomaGli Amici delle missioni in visita alla struttura che si prende cura dei bimbi sieropositivi abbandonati

A Dodoma, la capitale della Tanzania, c'è un luogo che parla della generosità di Bagnolo Mella e dell'Italia: è il Villaggio della Speranza. Più di vent'anni fa la fede, la carità e la tenacia di don Vincenzo Boselli, originario del paese della Bassa, hanno dato vita, grazie all'aiuto di suor Rosaria Gargiulo, ad una grande opera: l'accoglienza di bambini sieropositivi abbandonati. Il Gruppo «Amici delle missioni» di Bagnolo, guidato allora dall’impresario edile Gigi Marini, si è prodigato fin dalla prima ora per sostenere concretamente don Vincenzo, appellandosi alla generosità di molti artigiani bresciani e riuscendo così, anno dopo anno, a contribuire alla costruzione delle case, del dispensario, della chiesa col campanile, delle aule scolastiche e della biblioteca. Nel gruppo, il Villaggio delle Speranza ha potuto trovare un sostegno solido, non solo per la manodopera indispensabile ma anche per carichi umanitari di cibo, vestiti, attrezzature e sostentamenti economici. Mercoledì 17 il ventesimo anno di fondazione del villaggio è stato celebrato con una giornata di festa. Per l’occasione ha presieduto la celebrazione della messa il vescovo di Dodoma, con sacerdoti tanzaniani e italiani, tra cui il parroco di Bagnolo don Faustino Pari, giunto per l’occasione con una rappresentanza di volontari. Presente anche la ministra dello Sviluppo sociale del Paese africano. Durante la giornata è stata anche benedetta la prima pietra dei futuri laboratori di formazione professionale, segno che il villaggio continua nella sua volontà di crescita. Oggi il Villaggio della Speranza ospita 165 bambini, e nel tempo si sono formate anche delle famiglie: attualmente sono 12 quelle presenti, che aiutano a loro volta nella gestione quotidiana. La giornata di festa è stata caratterizzata dalla bellezza dei canti africani e dei balli dei bambini del villaggio e della scuola. «Tanti sono stati i discorsi che hanno invitato a fare memoria di quanto è stato fatto nel passato per guardare con speranza al futuro – sottolinea don Faustino Pari -. Onore a don Vincenzo e a suor Rosaria, le anime dell'opera caritativa e sociale, alle coppie che hanno dato la disponibilità ad accogliere alcuni gruppi di bambini, facendo da mamma e papà, ai tanti volontari e benefattori che hanno realizzato fattivamente il sogno iniziale. I bambini e ragazzi che stanno ricevendo tanto amore e cure, possono guardare con speranza al loro futuro». In questi anni il Villaggio della Speranza ha permesso l’accesso all’istruzione a centinaia di bambini. La scelta è stata quella di costruire una scuola aperta anche a quelli che vivono nelle zone circostanti, in modo da favorire l’integrazione dei piccoli del villaggio. Un’impresa non facile, ma che ha visto l’apertura della scuola, nel 2020, con i primi 80 alunni. •.

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