Brutto e pericoloso, rondò di plastica addio

di Massimiliano Magli
La «non rotonda» di Rudiano sta per andare in archivio
La «non rotonda» di Rudiano sta per andare in archivio
La «non rotonda» di Rudiano sta per andare in archivio
La «non rotonda» di Rudiano sta per andare in archivio

Esteticamente il risultato era ed è dei peggiori; anche per via dell’impiego della plastica colorata. Ma almeno c’era e c’è l’intento di ridurre la pericolosità dell’incrocio. È così che è nata la «non rotonda» tra via Fenilazzo e la tangenziale Est di Rudiano, lungo la strada provinciale 2.

Qui, tre anni fa l’amministrazione comunale di Rudiano era intervenuta modificando l’incrocio tradizionale piazzando una serie di dissuasori in plastica per obbligare gli automobilisi a uscire sulla prima corsia e a non utilizzare quella opposta, riducendo così la pericolosità dell’innesto.

DA ALLORA non c’è più stata alcuna modifica del sistema di dissuasione; che in parte è servito, in parte ha forse peggiorato l’istinto dei peggiori automobilisti che in più di un’occasione sono stati pizzicati mentre svoltavano nel senso opposto. Ma adesso, per questo svincolo contestato anche dalle opposizioni consiliari è arrivata l’ora della trasformazione; o meglio dell’evoluzione. Lo spiegano in Comune, dove da tempo ricordavano la mancanza di fondi e di collaborazioni con la Provincia.

Fondi e collaborazioni che hanno finito per materializzarsi nei giorni scorsi, dopo l’accordo di programma firmato tra municipio e Broletto per la realizzazione di una rotonda vera e propria. Il progetto prevede la costruzione di un manufatto di ridotto impatto che comporterà un investimento di 130 mila euro interamente finanziato dai due enti interessati, e che interromperà la quotidiana follia di molti automobilisti i qualo che su questo rettilineo sfrecciano a velocità inaccettabili.

LUNGO questo tratto di provinciale non sono mancati neppure gli incidenti mortali, e per ovviare al pericolo, negli anni scorsi l’amministrazione comunale aveva tentato di scavalcare la Provincia installando in proprio un multavelox fisso. Un tentativo naufragato rapidamente con la rimozione del rilevatore perchè appunto non autorizzato dall’ente superiore, competente su questa arteria ma temporaneamente «sordo» ai problemi di sicurezza di questa strada.

Adesso il problema è stato superato, e dopo le incomprensioni sono arrivati il disgelo e uno stanziamento destinato a tutelare la sicurezza di tutti gli utenti, automobilisti inclusi; ma soprattutto di ciclisti e pedoni che a centinaia percorrono ogni giorno la pista a fianco dell’arteria principale.

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