Caporalato
nella Bassa:
prima udienza
del processo

Il Tribunale di Brescia
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Hanno spiegato perché ritengono d'essere estranei all'accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e falso in atto pubblico i due professionisti coinvolti in un’inchiesta sul caporalato nella Bassa Bresciana, in aula ieri per il processo che li vede protagonisti assieme a cinque indiani accusati di associazione a delinquere finalizzata al caporalato.

La vicenda, relativa allo sfruttamento di una trentina di indiani, costretti a lavorare dieci, dodici ore al giorno dietro compenso di circa duecento euro per ottenere un permesso di soggiorno, era stata portata alla luce dai carabinieri di Pralboino nel 2015. Gli indiani, che lavoravano in ditte dedite al commercio di tacchini e della loro macellazione, venivano distribuiti anche nei limitrofi Pavone Mella e Milzano. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Ambrogio Cassiani, si era fatto ricorso anche all’utilizzo del gps posizionato sotto le auto per documentare, senza ombra di dubbio, il percorso dei viaggi di chi veniva sfruttato. Nel corso dell’udienza preliminare era stata poi prosciolta Roberta Di Fronzo, ex dirigente dell’ufficio immigrazione della questura perché era stato provato che la mancanza di controllo sulle pratiche era dovuto alla difficili condizioni di lavoro e all’elevato numero di pratiche da vagliare, non al dolo.

IERI, IN AULA, si è cercato di ricostruire il legame tra le due società che impiegavano gli indiani, risultate finte, lo studio del tributarista e quello del consulente del lavoro. Il primo, sostanzialmente con un ruolo di «mediatore culturale» era il referente delle due società nei confronti del consulente che preparava i contratti e le buste paga. Secondo la sua spiegazione, se qualche errore c’è stato è da imputare alla poca conoscenza della materia, non a secondi fini.

Il consulente, a sua volta, ha dichiarato di aver «elaborato i dati che arrivavano» come per qualsiasi altro cliente e di aver prontamente segnalato al «mediatore» eventuali inesattezze.

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