«Condotta sublacuale? Servono dei dati certi»

I controlli della condotta fognaria sommersa del lago di Garda
I controlli della condotta fognaria sommersa del lago di Garda
I controlli della condotta fognaria sommersa del lago di Garda
I controlli della condotta fognaria sommersa del lago di Garda

Il «tavolo dei tecnici» non poteva che approfondire temi... tecnici. Il terzo incontro promosso da Acque Bresciane per condividere il progetto del nuovo depuratore del Garda ha affrontato non tanto lo snodo sulla localizzazione dell’impianto, quanto aspetti scientifici di carattere più generale. Gli accademici - presenti le università di Brescia, Parma, Milano, Cattolica, Bicocca e Politecnico - si sono focalizzati soprattutto sulla qualità delle acque depurate, sulla criticità degli scarichi a lago e sulla tutela del Garda. Si è parlato della diluizione dei reflui scaricati nei fiumi e affrontato il tema sia della falda freatica che di quella più profonda. E alla fine è uscita la proposta, condivisa da tutti, di creare un osservatorio permanente sulla qualità delle acque del Garda. «É stato un incontro che ha visto la partecipazione di personalità di alto profilo - spiega Luca Bonetti, intervenuto in qualità di tecnico per il Comune di Gavardo -. Sono stati affrontati temi sicuramente interessanti, di carattere generale e non riferiti direttamente all’una o all’altra opzione del progetto di depurazione». Nel corso del Tavolo sono stati chiesti chiarimenti anche sulla nuova proposta presentata da Filippo Grumi del comitato Gaia Gavardo, che ha aperto una strada nuova prevedendo la costruzione dell’impianto a Lonato del Garda e lo scarico nel Mincio, utilizzando i canali già esistenti. Il direttore tecnico di Acque Bresciane, Mauro Olivieri, ha confermato che «la proposta è seria, e verrà approfondita». «Da parte nostra abbiamo posto il tema delle tempistiche della dismissione della condotta sublacuale - continua Bonetti -: sia nello studio del 2019 che in quello più recente, vengono forniti dei tempi - 5 anni per il progetto Gavardo-Montichiari e 8 anni per la soluzione Lonato - che rappresentano solo “valutazioni di stima“. Non esiste un cronoprogramma scientifico e preciso. Il tema dell’urgenza della dismissione della sublacuale, più che un problema ambientale, è sentito come una voce di costo, perchè bisogna garantire la manutenzione. La fretta di Acque Bresciane è pertanto quella di trovare una soluzione che porti velocemente alla dismissione della condotta, per ragioni economiche». Lunedì 3 e martedì 4 maggio gli ultimi due tavoli tecnici a partecipazione «mista»: si sono iscritti diversi consiglieri di minoranza dei Comuni potenzialmente coinvolti dal progetto, associazioni ambientaliste e altri rappresentanti politici.•.

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