bassa bresciana

Il bosco del Laghetto di Scarpizzolo? E' stato certificato e salvato dai suoi "Amici"

di Riccardo Caffi
L'area verde nel Parco del fiume Strone di San Paolo, doveva sparire per un piano di riqualificazione già finanziato e che prevedeva 2.600 piante per rimpiazzare quelle già esistenti
Scarpizzolo Uno scorcio estivo del bosco del Laghetto
Scarpizzolo Uno scorcio estivo del bosco del Laghetto
Scarpizzolo Uno scorcio estivo del bosco del Laghetto
Scarpizzolo Uno scorcio estivo del bosco del Laghetto

Ogni tanto arriva una bella notizia per l’ambiente e per chi lo protegge. In questo caso è rappresentata dal fatto che il bosco del Laghetto di Scarpizzolo, riconosciuto come tale e creato nell’arco di tanti anni dal lavoro dei volontari, è salvo. Lo annunciano soddisfatti gli Amici del Laghetto, da quasi tre anni mobilitati per evitare il previsto taglio della splendida area verde nel Parco del fiume Strone.

Il progetto

In sintesi, gli alberi cresciuti attorno allo specchio d’acqua di San Paolo non verranno abbattuti per essere sostituiti come previsto da un atto incomprensibile. Nell’ambito del bando 2021 «Infrastrutture verdi a rilevanza ecologica e incremento della naturalità», la Regione aveva finanziato con la bellezza di 350mila euro il progetto del Comune di San Paolo per la «Riqualificazione di aree non boscate in località Laghetto» che prevede, o meglio prevedeva la messa a dimora di 2600 piante di specie autoctone.

La denuncia degli "Amici"

Gli Amici si sono opposti a quella che vedono come la creazione di un bosco nuovo a spese di quello che già esiste, già costituito da specie autoctone e curato da loro, non la creazione di nuove aree alberate. Per fermare il progetto hanno fatto ricorso al Tar e presentato una denuncia ai carabinieri forestali del comando provinciale di Brescia, e «gli accertamenti dei militari hanno confermato l’esistenza di un bosco a tutti gli effetti, bloccando di fatto il progetto del Comune approvato dalla Regione» spiegano i volontari.

Un tesoro di biodiversità

«Grazie a un bando regionale finalizzato a creare nuove infrastrutture verdi si era previsto di eliminare l’area alberata esistente e con essa un ecosistema consolidato, per far spazio a una nuova - aggiungono - Un controsenso, con grande esborso di denaro pubblico». L’attestazione dei carabinieri forestali ha segnato un punto a favore dei cittadini impegnati a preservare il bosco planiziale, un tesoro di biodiversità circondato dall’agricoltura industriale.

Ora manca l’esito del ricorso al Tar: l’udienza è fissata per il primo aprile. «Il bosco del Laghetto è un prezioso angolo di natura nel Plis del fiume Strone, curato da anni con dedizione dai nostri volontari - spiegano gli Amici -. Siamo grati ai carabinieri forestali per aver difeso le norme. Hanno prevalso le leggi nazionali e le disposizioni a tutela dell’ambiente. Ringraziamo per il sostegno l’associazione Basta veleni, Legambiente Valle dell’Oglio, il Wwf di Brescia, il Comitato cittadini Calcinato, gli esperti naturalisti, alcuni consiglieri regionali e tanti cittadini».

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