la storia

Da Castiglione a Brescia, il destino incerto dell’uomo senza identità ferito in un campo di mais

di Luca Cremonesi
Il giovane marocchino è ricoverato a Montichiari con una gamba amputata, dopo che una mietitrebbia lo aveva colpito mentre riposava in un campo. L'uomo ha un passato drammatico e un futuro pieno di incognite

È stato trasferito pochi giorni fa a Montichiari il giovane marocchino che, sul finire di settembre, si era addormentato in un campo di mais nella campagne di Castiglione ed era finito, con una gamba, nella barra di una mietitrebbia. Le sue condizioni, già dai primi soccorsi, erano apparse molto gravi. Il giovane, senza fissa dimora, senza documenti, e del quale si conosce soltanto l’età, dato che ha dichiarato di essere nato nel 1993, in quell’infortunio ha perso gran parte della gamba sinistra. L’amputazione è stata eseguita sopra il ginocchio. Da quel tragico 27 settembre l’uomo è rimasto in ospedale, a Brescia, affidato ai servizi sociali interni alla struttura. Fino a pochi giorni fa, quando l’azienda ospedaliera ha deciso di trasferirlo all’ospedale di Montichiari. Qui è ricoverato nel reparto dei subacuti.

Leggi anche
Riposa in un campo di mais e la mietitrebbia gli taglia una gamba

L'uomo, di origini straniere, parla poco l'italiano


L’uomo parla pochissimo l’italiano e fatica a camminare, se non con l’aiuto di una stampella. Il suo destino, al momento, non è chiaro. Il Comune di Castiglione, dove l’uomo è rimasto ferito, non ha in carico il giovane. «Avevamo seguito la vicenda appena successo l’incidente ma poi, una volta ricoverato a Brescia, questa persona è passata in carico ai servizi sociali della città e alla struttura» conferma l’assessora Erica Gazzurelli.

Senza documenti e tessera sanitaria

Al momento non è chiaro cosa ne sarà di lui, dato che, senza documenti e senza tessera sanitaria, non è detto che ottenga la possibilità di avere una protesi per recuperare un po’ di mobilità. Le persone dell’ospedale che l’hanno avvicinato raccontano di un uomo profondamente addolorato, e in stato confusionale, oltre che in preda a grande rabbia.

Una storia drammatica


Chi è riuscito a parlare con lui è rimasto colpito dalla storia che racconta. Grazie a un mediatore culturale, ha fatto sapere di essere partito due anni fa dal Marocco per cercare fortuna in Europa, a fronte di una situazione di povertà nella quale viveva con la sua famiglia. Non ha spiegato se ha fratelli, ha solo detto di avere una famiglia in Marocco, che però, al momento, non sa delle sulle condizioni. Il primo approccio con l’Europa è stato in Spagna, dove avrebbe subito una prima serie di violenze nel tentativo di entrare, come clandestino, nel Paese.

L'uomo ha raccontato di essere stato vittima di violenze


Al ritorno in Marocco, nuove violenze da parte delle persone che lo hanno aiutato a intraprendere un secondo tentativo di viaggio, sempre per l’Europa. Il trentenne non ha chiarito, nel dettaglio, come sia arrivato in Italia, ma ha raccontato di aver subito violenze anche in questa fase. Tanto meno è chiara la dinamica che lo ha portato qui al nord e, soprattutto, nel campo di Castiglione nel quale ha perso la gamba. Già nel recente passato si erano trovati, però, immigrati clandestini in una cabina dell’alta tensione e nell’ex caserma dei carabinieri, luoghi usati come dormitori improvvisati. 

Suggerimenti