L’arte sacra di Tassoni offre altre suggestioni

di M.MA.
La presentazione del nuovo dipinto murale di Tassoni
La presentazione del nuovo dipinto murale di Tassoni
La presentazione del nuovo dipinto murale di Tassoni
La presentazione del nuovo dipinto murale di Tassoni

Esattamente un anno fa era stata festeggiata la presentazione ufficiale della prima realizzazione, del primo, grande dipinto nell’aula Est della scuola di catechismo di Roccafranca. Nei giorni scorsi è arrivata la seconda vernice, che ha completato un «dittico» di grandi pareti dipinte. Sempre per merito dell’arte e della generosità di Franco Tassoni, che è riuscito a completare un’impresa. Il suo primo, gigantesco lavoro misura 6 metri di lunghezza per 3,5 di altezza; il secondo è solo un poco più contenuto in larghezza, visto che la parete dell’aula Ovest si ferma alla dimensione di 4,30 metri, mentre l’altezza è ovviamente identica. LO SCORSO anno il soggetto scelto e immortalato era stato il retro della parrocchiale, con il torrente Villachiara e il canale irriguo che procede verso l’Oglio. Questa volta l’autore ha deciso di riprodurre l’edicola votiva che sorge a fianco della chiesa principale, sovrastando il canale irriguo. «Si tratta di un omaggio al vecchio parroco don Attilio Tisi - spiega -, che nel 1958 realizzò con le sue mani una santellina al cui interno fece porre una Madonna. Ho voluto dedicare questo lavoro durato un paio di mesi alla sua memoria». IL TEMA scelto è stato concordato con don Sergio Fappani, intervenuto il 22 gennaio all’inaugurazione insieme al sindaco Emiliano Valtulini, al consigliere comunale Marco Franzelli e al pittore Franco Balduzzi, maestro e ispiratore dell’arte di Tassoni. E iun quella occasione è stato ricordato che il dipinto è stato realizzato con colori sintetici, per far sì che possa resistere il più a lungo possibile. «Ho voluto proseguire un percorso - conclude l’artista - che all’inizio pareva proibitivo. Ma la mia devozione e l’amore per questa parrocchia mi hanno spinto ad andare avanti. Don Sergio mi è stato vicino e mi ha consentito di assecondare la mia vena artistica e l’idea di un percorso che è un inno alla comunità. Adesso ho ancora un sogno da realizzare: proseguire a decorare i piani superiori di questo edificio con altri soggetti». •

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