bassa bresciana

Roccafranca, doppio attacco ai progetti del sindaco sulla logistica

di Massimiliano Magli
Entra in campo una nuova aggregazione di cittadini nata in paese: è il Gruppo ambiente

L’ennesima cementificazione ai nastri di partenza sta innalzando la tensione a Roccafranca. Tanto da sollecitare, proprio in queste ore, la nascita di un nuovo gruppo spontaneo di cittadini; uno dei tanti che animano la scena in una pianura attaccata da più fronti.

Il nuovo "caso" nella Bassa bresciana

Al centro del nuovo caso c’è il sindaco Marco Franzelli, fresco protagonista di un nuovo messaggio promozionale via social del progetto che prevede la realizzazione di nuove aree logistiche per 200mila metri quadrati in località San Fermo. Lo ha fatto ieri pubblicando su Facebook un intervento che ha tracciato quella che ha definito «un’opportunità per il paese».

In gioco, appunto 200mila metri, ovvero 150mila che si aggiungono ai 55mila storicamente già previsti da vent’anni e che non sono mai stati assegnati. E che il sindaco ha triplicato.

Campagna scadente?

«Tutto questo è previsto su una campagna attraversata da una provinciale e da 30mila veicoli al giorno - spiega Franzelli nel video - quindi non può considerarsi nobile, e ben si presta a questi capannoni anche in funzione della vicinanza del casello Brebemi. Senza dimenticare che l’operazione porterà con sé opere di compensazione per 4 milioni di euro».

I danni secondo Legambiente

La prima risposta è arrivata da Legambiente Valle dell’Oglio con Franco Ferrandi: «Franzelli confonde i cittadini: 4 milioni di euro non sono soldi né opere per la comunità ma cerotti per le gravi ferite subite. Cerotti che saranno ampiamente inferiori al danno che i cittadini, non solo di Roccafranca, subiranno. Non solo: il territorio non è una scacchiera. Non si può pensare di compensare tutti questi capannoni aumentando le piante in un altro punto. Questo è scherzare con la natura. Oltre alla campagna ci si appresta a cancellare migliaia di metri permeabili alle piogge e quindi alle falde. Sembra che le promesse di tutela ambientale e l’emergenza per il consumo di suolo questo sindaco se abbia dimenticate».

Il nuovo "movimento": Gruppo ambiente Roccafranca

La seconda risposta all’insediamento in località San Fermo, a cui si era interessata la Getrapack di Chiari per puro investimento speculativo, è arrivata anche da una nuova aggregazione che ha a cuore il territorio: si chiama Gruppo ambiente Roccafranca, e sempre ieri, 27 febbraio, ha preso posizione rispondendo via social al primo cittadino.

«Quelle del sindaco sono parole orrende. È il primo sindaco che dice che siccome c’è traffico la campagna va distrutta. Parla di campagna sfigata perché ci passano 30mila veicoli al giorno? - replicano dal Gruppo ambiente -. Noi diremmo che è beata, perché compensa proprio l’inquinamento del traffico. Il sindaco, da vice qual era 13 anni fa, semmai aveva fatto perdere soldi e opere ai concittadini togliendosi dall’Area Vasta di Chiari per una logistica così impattante che sta ripagando di opere ancora oggi i Comuni. Lui invece pensò bene di rinunciare per non avere nulla e per poi distruggere nuovo territorio adesso».

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