Nessuna traccia
di Adam, l’ansia
cresce di ora in ora

di Alessandro Maffessoli
Adam Younis è scomparso
Adam Younis è scomparso
Adam Younis è scomparso
Adam Younis è scomparso

Non è difficile mettersi nei panni dei genitori e degli amici, e immaginare l’escalation di ansia e angoscia che aumentano con il trascorrere delle ore. Adam Younis, il 13enne ghanese uscito lunedì mattina dalla propria abitazione di piazza Martiri della Libertà, a Carpenedolo, è sparito nel nulla.

I PRIMI AD ACCORGERSI della scomparsa sono stati i genitori, allibiti e spaventati trovando il letto vuoto del figlio al momento di svegliarlo per mandarlo a scuola: hanno subito avvertito le forze dell’ordine che hanno avviato ricerche a ritmo serrato, ma fino a ieri sera non erano state trovate tracce del ragazzino. Ad aspettare una comunicazione a casa, oltre a mamma e papà ci sono anche quattro fratellini più piccoli di Adam, rispettivamente di 11, 6, 4 e un anno e mezzo di età.

Una parziale spiegazione della fuga è arrivata qualche ora dopo, quando il padre, che ha ripreso da poco a lavorare in un calzaturificio di Carpenedolo, è stato avvisato con una telefonata dall’Atletica Riccardi, storica società milanese, che il figlio si era presentato in sede chiedendo di essere tesserato come atleta; ma che senza il consenso della famiglia non se ne sarebbe potuto fare nulla. Forse intimorito dal fatto di dover spiegare questa sua iniziativa, Adam potrebbe aver deciso di non tornare a Carpenedolo.

«Siamo molto preoccupati anche noi - racconta Giovanni Tellaroli, presidente dell’Atletica Carpenedolo, la società alla quale Adam è attualmente tesserato -, anche perchè da lui non mi sarei mai aspettato un gesto di questo tipo. Non è il ragazzo che fa queste cose, perchè è timido e riservato. Forse è stato spinto da qualcuno a sbilanciarsi».

Due anni fa il giovanissimo si era fatto tesserare col consenso della famiglia alla società della Bassa riuscendo a dimostrare da subito buone capacità nella velocità, nel salto in lungo e nel lancio del peso. «È un ragazzo che promette bene, favorito anche dalla sua struttura fisica - prosegue Tellaroli -. Ha 13 anni ma ne dimostra almeno un paio in più. Con noi non ha mai avuto alcun problema: si allenava con grande impegno e dedizione e con gli altri ragazzi aveva creato buoni rapporti».

ESATTAMENTE come succedeva in famiglia: «Confermo. I genitori non hanno mai messo i bastoni tra le ruote al ragazzo per quanto riguarda la sua attività sportiva o per altri motivi - conclude Tellaroli -. Ieri mattina sono riuscito ad andare a trovare la madre: è una donna distrutta, e speriamo che possa presto ricevere buone notizie e riabbracciare Adam. Il padre ho avuto modo di sentirlo pochi giorni fa: mi ha confermato di non aver mai avuto screzi col ragazzo. Non riesce a darsi una spiegazione di quanto è successo e attende il suo ritorno a braccia aperte».

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