BASSA BRESCIANA

Nuove bombe atomiche B61-12 a Ghedi: una lunga storia tra segreti e certezze

di Valentino Rodolfi
Nessuno ci dirà mai se quel cargo militare americano atterrato a Ghedi il 19 aprile portasse davvero le nuove bombe atomiche B61-12 destinate alla santabarbara dell’Aerobase del 6° Stormo. Del resto nessuna fonte governativa italiana ha mai confermato ufficialmente, in decenni, la effettiva presenza a Ghedi dei vecchi ordigni nucleari
L’insolito tragitto del C17A americano che il 19 aprile è decollato  dalla base Nato di Ramstein per arrivare a Ghedi
L’insolito tragitto del C17A americano che il 19 aprile è decollato dalla base Nato di Ramstein per arrivare a Ghedi
L’insolito tragitto del C17A americano che il 19 aprile è decollato  dalla base Nato di Ramstein per arrivare a Ghedi
L’insolito tragitto del C17A americano che il 19 aprile è decollato dalla base Nato di Ramstein per arrivare a Ghedi

Dobbiamo metterci il cuore in pace: anche se da un paio di giorni ne parla l’Italia intera, nessuno ci dirà mai se quel cargo militare americano atterrato a Ghedi il 19 aprile portasse davvero le nuove bombe atomiche B61-12 destinate alla santabarbara dell’Aerobase del 6° Stormo. Del resto nessuna fonte governativa italiana ha mai confermato ufficialmente, in decenni, la effettiva presenza a Ghedi dei vecchi ordigni nucleari che le nuove B61-12 dovrebbero sostituire in base al programma di «nuclear sharing» della Nato. Sono informazioni segrete e basta.

Le ipotesi sul volo e la sua "strana" rotta del 19 aprile

Ma i «rumors» e le ipotesi sollevate dallo strano volo del 19 aprile hanno riaperto un dibattito che non darà mai dare certezze ufficiali, ma sempre più certezze sostanziali. In breve, che cosa è successo a Ghedi il 19 aprile. All’aerobase è atterrato un C17A Globemaster dell’aviazione Usa, aereo certificato per il trasporto di ordigni nucleari, fra i quali (con un ordine di servizio del novembre 2022) anche le famose B61-12, le nuove bombe atomiche destinate alle basi alleate della Nato in Europa, dove la consegna di tali ordigni era stata annunciata dal Dipartimento della difesa americano per la primavera del 2023. Il C17A atterrato a Ghedi appartiene fra l’altro al 62° stormo da trasporto (62nd Airlift Wing), abilitato per questi «carichi» speciali. Altra stranezza è il tragitto di questo aereo: decollato dalla base di Ramstein in Germania, non è sceso dritto a Ghedi, ma compiuto un tragitto a dir poco ampio, girando sull’Atlantico al largo della Spagna per entrare poi in Mediterraneo e da qui raggiungere il Bresciano, evitando il più possibile il sorvolo di aree abitate. Dopo Ghedi, l’aereo avrebbe poi fatto tappa ad Aviano, altra base dove si sussurra siano presenti le atomiche Usa.

Ma Ghedi è davvero una base nucleare?

Ma quali prove esistono che Ghedi sia una base nucleare? A decine di interpellanze e interrogazioni parlamentari, il Governo italiano ha sempre opposto un rigoroso silenzio. Qualcosa è trapelato, però, negli anni. Nel 2018 il sito istituzionale del ministero della Difesa italiano mise in rete due atti amministrativi, apparentemente banali, che davano forse la prova documentale della funzione «Dual Capable» dei Tornado del 6° Stormo di Ghedi, cioè della loro capacità di portare non solo bombe convenzionali, ma anche nucleari. L’atto del ministero datato 20 giugno 2018 autorizzava lavori da 29 milioni e 875 mila euro per aggiornare questa capacità, adeguando i Tornado alla nuova versione delle B61, denominata B61/12 Lep, di cui era già iniziata la produzione negli Usa.

Cosa dice l'atto ministeriale del 2018

Vale la pena di esaminarne il testo. «Programma Tornado, Capacità aerea non convenzionale (Dca)»: questo è il titolo e dice già molto. «Scopo del contratto - è scritto - è l’acquisizione di supporto ingegneristico industriale e sviluppo software per l’integrazione sul velivolo Tornado dell’armamento Lep». Un secondo atto, datato 14 novembre 2018, prevedeva per l’Aerobase di Ghedi lavori di adeguamento tecnico per 700 mila euro, finalizzati ai requisiti per la certificazione della «capacità aerea non convenzionale Dca». Un po’ di terminologia. Nel glossario ufficiale della Nato, quella capacità non convenzionale «Dca» significa «Dual capability aircraft», ovvero la capacità di un aereo di avere il doppio ruolo convenzionale e nucleare. Quanto al termine, «armamento Lep», è la sigla del«Life Extension Program» con il quale viene denominata, anche dall’amministrazione americana, la nuova versione della bomba B61: la B61/12 Lep. Questo si sa per ora. 

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