Nazmi Morina aveva 52 anni era originario del Kosovo, ma era bresciano d’adozione. È lui l’ennesima vittima sul lavoro. L’operaio è rimasto schiacciato da un bancale di serramenti nel cortile della Rsa dove sono in corso i lavori di efficientamento energetico finanziati dal Superbonus 110.
La tragedia
La tragedia si è verosimilmente consumata intorno alle 17 di ieri, 27 marzo. In quel momento l'operaio, dipendente della Aurora Costruzioni di Orzinuovi che ha in carico l'appalto, era solo sul cantiere. Non c'era nessuno neppure nel cortile perché parenti, volontari e molti dei 42 anziani ospiti della Casa di riposo «Carlo Frigerio» erano radunati nella cappella per la messa del mercoledì santo.
Manovrando la gru, Nazmi Morina stava scaricando da un camioncino un bancale di serramenti in pvc, completi di doppio vetro e pronti per essere montati. Aveva già tirato a terra il pacco di finestre e stava forse provvedendo a sfilare le cinghie che lo tenevano agganciato al cavo della gru, quando all'improvviso il pesante bancale si è ribaltato e gli è rovinato addosso schiacciandolo. Nessuno ha assistito alla scena e nessuno ha potuto soccorrere l’operaio. Soltanto al termine della funzione religiosa Primangelo Bertola, volontario da sempre impegnato nella casa di riposo «Carlo Frigerio» di Orzivecchi, notando l'ingresso del cantiere spalancato, il camioncino con il cassone aperto, senza operai in giro, si è avvicinato facendo la tragica scena. Facendosi forza ha subito dato l'allarme.
I soccorsi
Uscendo di chiesa è accorso il dottor Lino Nodari, medico in pensione che si prende cura degli anziani della Rsa, ma l'operaio era già spirato. Sono arrivati sul cantiere i Vigili del fuoco e la Croce Verde di Orzinuovi, mentre i carabinieri hanno effettuato i rilievi. Tra i primi ad arrivare sul posto Luca Abele Magli, presidente di Fondazioni Riunite Onlus della Bassa bresciana occidentale, che riunisce le case di riposo di Orzinuovi, Orzivecchi e Barbariga, e il direttore Federico Fontana.
I 4 figli, tre maschi e una femmina, arrivati in cantiere non reggendo allo strazio hanno dovuto essere soccorsi dai volontari della Croce Verde. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Un atto dovuto per verificare se ci siano responsabilità nella disgrazia e se al momento dell’infortunio fossero state adottate tutte le misure di sicurezza. Saranno i magistrati a valutare se disporre l’esame autoptico.
I sindacati
"Siamo di fronte a una situazione inaccettabile di perdita di vite umane e a un impressionante incremento di denunce di infortunio all’INAIL; chiediamo venga messo in campo fin da subito un coordinamento e un controllo sulla formazione erogata, a volte fittizia o inadeguata, escludendo dai bandi di gara le imprese che violano le normative vigenti - è la proposta di Feneal UIL – Filca CISL – Fillea CGIL -. Come organizzazioni sindacali sottolineiamo la necessità urgente di una legge che sia stringente per le imprese che non hanno sensibilità sul piano della sicurezza e che mettono a repentaglio la vita o la salute dei propri dipendenti. I tempi sono maturi".
"Nel ritenere insufficienti le proposte del governo sul tavolo tecnico per la sicurezza nei cantieri - concludono -, dobbiamo far cessare questa strage quotidiana, portare le tutele del codice degli appalti in tutti gli appalti privati, qualificare all’ingresso chi vuole fare impresa edile, dobbiamo colpire chi fa dumping contrattuale e specula sulla vita delle persone introducendo l’aggravante di omicidio sul lavoro”.