il gesto

Regala i capelli a chi soffre: la scelta generosa della piccola (grande) Giada

di Massimiliano Magli
Protagonista una bambina di Urago d'Oglio che si è fatta tagliare la lunga treccia. Servirà a produrre una parrucca per le donne in chemioterapia
Il sorriso di Giada Vezzoli dopo la donazione della lunga treccia
Il sorriso di Giada Vezzoli dopo la donazione della lunga treccia
Il sorriso di Giada Vezzoli dopo la donazione della lunga treccia
Il sorriso di Giada Vezzoli dopo la donazione della lunga treccia

Ha deciso di tagliare la sua lunghissima e bellissima chioma per regalarla a chi, sottoposta a chemioterapia, deve affrontare un tumore ma anche il dolore degli effetti collaterali. La donazione di capelli naturali per creare parrucche per le donne rese temporaneamente calve dalle cure oncologiche è relativamente diffusa, ma se a farla è una bambina di 10 anni è decisamente straordinaria.

Chi è la bambina che ha donato i capelli

Si  chiama Giada Vezzoli e frequenta la quinta «A» della scuola elementare di Urago d’Oglio. Nei giorni scorsi ha deciso di dare un radicale taglio ai propri capelli rinunciando anche alla lunga coda che era letteralmente cresciuta con lei. Un gesto prezioso utile all’attività umanitaria dell’associazione «Un Angelo per capello».

Come è nata l'idea

L’idea è nata in classe, dopo una lettura con la maestra Antonella Andriani. «Lo spunto - spiega l’insegnante - lo ha ricevuto da un brano che abbiamo letto in classe a settembre. Parlava proprio di una ragazzina che ha fatto questa scelta. Giada è stata così toccata da quel racconto che ha deciso di sua spontanea volontà di contattare l’associazione e recarsi dalla parrucchiera per la donazione. È stato un gesto bellissimo che abbiamo valorizzato a scuola, raccontandolo anche nel giornalino scolastico».

Tutto è nato da un racconto

Nei giorni scorsi la protagonista di questa storia si è rivolta ad Adele, una parrucchiera di Urago accreditata dalla onlus. Lo ha fatto perché «mi ha colpito molto il racconto letto in classe in cui si parlava di questo gesto in favore di una persona che si stava curando per il cancro - conferma la studentessa -. Mi sono detta perché no? Prima non avrei mai rinunciato alla mia treccia, ma in un attimo ho capito che era la cosa giusta. Non ho rimpianti, anzi, sento una gioia interiore straordinaria».

L’opera che ha toccato le corde del suo animo è «Braccialetti Rossi», e ha ispirato anche l’omonima serie tv. «Non conoscevo questa situazione e il libro mi ha aiutato a capire la sofferenza che provano anche molti miei coetanei. Così è stato davvero bellissimo poter rinunciare a una parte della mia capigliatura per condividerla con chi durante le cure ha diritto a conservare l’aspetto che desidera», continua la donatrice.

L'orgoglio della mamma

La mamma, Miriam Donati, è entusiasta della scelta della figlia: «Ha fatto tutto lei leggendo una storia a scuola, ne ha preso spunto per far crescere i capelli e donarli all’associazione umanitaria, che li userà per realizzare parrucche per i reparti pediatrici e non solo per pazienti oncologici. Oltre alla onlus ringrazio anche i parrucchieri che hanno scelto di aggregarsi e di partecipare a questo progetto solidale».

Suggerimenti