Ricavi mai «decollati» E solo un anno in utile

di R.E.

In attesa del bilancio 2018, i conti della società di gestione dello scalo di Montichiari mostrano un andamento caratterizzato da un valore della produzione che non è quasi mai «decollato» e un solo esercizio, finora, chiuso con un risultato netto positivo. UN’ESPEZA segnata, tra l’altro, da diversi cambi al vertice della società che, nata inizialmente come Aeroporto Gabriele D’Annunzio spa, dal 2013 è denominata Gabriele D’Annunzio Handling spa. I consuntivi dal 2002 al 2006 sono firmati dal presidente Ugo Gussalli Beretta, quelli dei due anni successivi da Pierluigi Angeli, nel triennio seguente dal presidente Vigilio Bettinsoli. Dal 2013 entra nel vivo la fase contraddistinta dalla guida della spa affidata a un amministratore unico: Carmine Bassetti (2012-2013), Paolo Simioni (2014), a seguire Giovanni Rebecchi. La società, con sede a Montichiari, è controllata dalla Aeroporto Valerio Catullo spa di Verona e (dato aggiornato in questo caso alla fine dello scorso settembre) conta 78 dipendenti. Dal 2002, primo anno di attività, iniziata da luglio, l’andamento del valore della produzione ha superato solo in poche occasioni i 5 milioni di euro: il massimo è stato registrato nel 2008 (a 7,884 milioni di euro), mentre il livello più basso (considerato un esercizio pieno) è stato toccato nel 2003 (con 2,019 milioni di euro) anche se va ricordato che è stato il primo anno di attività completa. Analizzando l’ultima riga del conto economico, solo nel 2016 si sono registrati profitti (0,826 milioni di euro), mentre in tutti gli altri esercizi il risultato netto è stato in «rosso» con il livello più alto nel 2008 (perdita di 5,245 milioni di euro) con tutto ciò che questo ha comportato in termini di intervento degli azionisti per garantire la continuità aziendale. SEGNALI incoraggianti dal fronte dei debiti, anche se - va precisato - c’è stato un effetto positivo: è connesso all’operazione societaria del 2013, con la scissione parziale del ramo d’azienda della D’Annunzio spa a favore della Catullo spa che ha ottenuto la concessione quarantennale dello scalo bresciano. L’indebitamento totale è partito da 9,926 milioni di euro nel 2002, ha accelerato fino a 22,693 milioni (nel 2008), è sceso a 11,051 mln l’anno dopo, è risalito a 17,358 milioni nel 2012, quindi dall’esercizio successivo è iniziata la fase di «atterraggio» arrivata a 1,664 milioni di euro nel 2017: un anno, questo, che mostra il segno meno per passeggeri, aviazione commerciale, generale e movimenti, ma un +42% per i cargo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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