Sindaci in trincea
contro le ricerche
di gas

di Riccardo Caffi
La Bassa è interessata da un progetto di ricerca di idrocarburi
La Bassa è interessata da un progetto di ricerca di idrocarburi
La Bassa è interessata da un progetto di ricerca di idrocarburi
La Bassa è interessata da un progetto di ricerca di idrocarburi

Da quando hanno appreso dal Buig (Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse) che il 30 settembre scorso la Società Exploenergy srl ha chiesto di cambiare in «Corzano» la denominazione dell’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi in origine denominata «Lograto» e che nello stesso giorno ha presentato istanza di riduzione volontaria dell’area, tra i sindaci della Bassa è scattato l’allarme.

I COMUNI coinvolti si preparano a scendere di nuovo in trincea in difesa del territorio. Giovanni Benzoni, primo cittadino di Corzano, e Gianandrea Telò, collega di Lograto, si rivolgono direttamente al Ministero dell’ambiente e al ministero dello Sviluppo economico, per lamentare di non aver «ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, da parte degli uffici ministeriali competenti, della ripartenza dell’iter autorizzativo relativo all’istanza» presentata dalla Exploenergy e per «confermare le preoccupazioni espresse dai sindaci del comparto, già avanzate nell’iter autorizzativo in Regione Lombardia in relazione all’istanza Lograto e che continuano ad essere attuali».

Benzoni e Telò chiedono «che i Comuni coinvolti dal ’Corzano’ vengano puntualmente informati dello stato di avanzamento della procedura autorizzativa e venga segnalato loro con sufficiente anticipo il momento in cui sia possibile per gli enti locali formalizzare le proprie osservazioni».

La lettera di Benzoni e Telò raccoglie le preoccupazioni emerse a Lograto, al tavolo dei Comuni compresi nel progetto Corzano. Come previsto dalla normativa del decreto Sblocca Italia, la ditta Exploenergy ha presentato una nuova richiesta di ricerca di idrocarburi secondo il progetto rinominato in Corzano, per sottolinearne il ridimensionamento da 34 comuni a 27 (25 bresciani, uno mantovano e uno cremonese), e da 289 km2 di superficie a 173,5 km2, con una riduzione che secondo i sindaci non cambia la sostanza delle cose.

Constatato il mutato scenario e sollecitato anche dai gruppi ambiente di Berlingo, Lograto e Travagliato, il sindaco Telò ha riunito a Lograto le amministrazioni ricadenti nel nuovo progetto Corzano per confrontarsi sul percorso da intraprendere, sottolineando la disponibilità dell’amministrazione di Lograto a continuare la funzione di capofila. Ha preso parte all’incontro anche Angelo Bergomi, responsabile provinciale ambiente del PD, secondo il quale, nonostante il cambio di nome e la leggera riduzione dei confini, restano tutte le preoccupazioni emerse con il progetto Lograto, quali i timori che eventuali perforazioni mettano in comunicazione la seconda falda con la prima ormai inquinata e che ci possa essere correlazione con l’attività sismica.

L’onorevole Alfredo Bazoli assicura che terrà sotto controllo la situazione, anche perché lo Sblocca Italia va nella direzione della semplificazione, non del bypassare amministrazioni e verifiche ambientali. I sindaci torneranno a riunirsi il 14 dicembre, alle 18, a Lograto, per valutare l’opportunità di interloquire con la ditta Exploenergy e decidere se ripresentare le osservazioni mosse al «vecchio» progetto Lograto, dal momento che il ridimensionamento del «nuovo» progetto Corzano è tale da non far variare nella sostanza il progetto stesso.

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