A Montichiari fanno più paura le discariche del passato che quelle del futuro. Se la ricognizione di ieri dell’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo nella «pattumiera d’Europa», come viene definita la Fascia d’oro per il suo alto tasso di scorie, ha rassicurato sulla tenuta del fattore di pressione, arma incisiva contro l’apertura di nuovi bacini di conferimento rifiuti, ha anche ribadito la carenza di risorse per bonificare le tante, troppe «bombe ecologiche» innescate sul territorio.
CATTANEO ha potuto constatare l’allarmante situazione degli Ate 43 e 44 dove sono asserragliate 10 discariche autorizzate e 12 milioni di metri cubi di rifiuti: 3 impianti al momento sono attivi, 2 in fase di post gestione, 5 impianti chiusi o in fase di dismissione. Ma a preoccupare sono gli 11 siti inquinati e mai bonificati che la Regione monitora in attesa di reperire le risorse per la messa in sicurezza. Che al momento non ci sono. Aspettando i fondi, Raffaele Cattaneo ha garantito che non si faranno passi indietro sul fattore di pressione, l’innovativa norma che impedisce di aprire o ampliare discariche in territori già stressati dal punto di vista ambientale. «Il principio non è in discussione – afferma l’assessore regionale -. Dal punto di vista politico lo confermo e valuteremo nel corso del tempo se i parametri dell’indice di pressione andranno o meno modificata». Sulla trattativa con l'Associazione industriale bresciana, che ha impugnato davanti al Tar il fattore di pressione, Cattaneo è stato lapidario: «Nessun confronto finché non sarà ritirato il ricorso. Aib decida: o sceglie la politica, o opta per il tavolo della giustizia amministrativa». Raffaele Cattaneo ha negato qualsiasi «accordo al ribasso con Aib. Anzi le ultime modifiche della norma sono state restrittive con l’imposizione di un doppio vincolo teso a tutelare in modo più radicale territori compromessi come quello di Montichiari». La presa di posizione di Cattaneo ha insomma rassicurato ambientalisti e amministrazione comunale. «Anche per il Comune, come per i comitati e le associazioni ambientaliste - osserva l’assessore all’Ambiente di Montichiari Mariachiara Soldini -, il fattore di pressione è una questione da cui non si potrà prescindere proprio perché si è dimostrato valido per porre uno stop a nuovi insediamenti di discariche».
L’ESECUTIVO ha consegnato all'assessore regionale la relazione sulla situazione ambientale cittadina corredata da dati e cifre relativi alla saturazione di un territorio «che ha dato troppo e che ora non intende più essere sacrificato sull'altare dei pur legittimi interessi economici privati». Nel sopralluogo tra le discariche di Montichiari, Raffaele Cattaneo è stato accompagnato dal consigliere regionale di Forza Italia Claudia Carzeri, da Gigi Rosa del comitato Sos Terra e da Diego Bodei di Legambiente. Vedendo da vicino le ferite sulla pelle monteclarense, anche Claudia Carzeri ha ribadito la necessità di «tutelare e mantenere l'indice di pressione per non replicare l'esperienza di Montichiari». Inevitabile parlare di Vighizzolo, la frazione esposta da oltre un anno e mezzo al misterioso tanfo che nell’ottobre del 2016 ha provocato malesseri tra alunni e insegnanti delle scuole elementari della frazione di Montichiari. «La campagna di monitoraggio dell'aria portata avanti da Arpa non ha mostrato criticità e non hanno segnalato incidenze particolari sulla salute dei cittadini di Vighizzolo - spiega Cattaneo -. È una questione però che a mio avviso va seguita da vicino e Regione Lombardia continuerà a vigilare».
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