Urago è corso ai ripari La condotta in arrivo porterà i reflui a Rudiano

di M.MA.
L’esterno dell’impianto di trattamento di Urago d’Oglio
L’esterno dell’impianto di trattamento di Urago d’Oglio
L’esterno dell’impianto di trattamento di Urago d’Oglio
L’esterno dell’impianto di trattamento di Urago d’Oglio

Se Castelcovati e Comezzano Cizzago sono in alto mare nel concordare un progetto (urgente e obbligatorio) per il trattamento delle acque nere, Urago d’Oglio e Rudiano sono invece buoni alleati, e a quanto pare anche efficienti, nell’ottimizzazione della depurazione. Sono infatti a un ottimo stato di avanzamento i lavori di collettamento che consentiranno al primo Comune di inertizzare i propri reflui grazie alla disponibilità del maxi depuratore del secondo, realizzato una decina di anni fa con una capacità ben superiore ai numeri della popolazione e delle aziende del territorio. Il digestore rudianese ha inoltre una struttura modulare, e quindi è potenziabile di volta in volta senza la necessità di realizzare una nuova costruzione. I lavori sono stati avviati e progettati da Acque bresciane, come ricorda Mauro Olivieri, direttore tecnico della società, e la fine del cantiere è prevista per il mese di luglio del prossimo anno. A quel punto sarà possibile mandare in pensione l’impianto di Urago d’Oglio, smantellando (si spera) uno sfregio all’ambiente (si trova a ridosso del Parco dell’Oglio) e un attentato alla salute, visto che spesso questo sito (a ridosso del quale si trova la nuova pista pedonale che porta fino al confine con Calcio) produce odori intollerabili. IL PROGETTO era stato annunciato nel 2016 ma i lavori sono iniziati soltanto ad aprile. Problemi legati ai livelli della falda acquifera hanno sfatto sospendere le opere un paio di mesi; poi a luglio il cantiere è ripartito. In pratica le acque da trattare saranno intubate a Urago e scenderanno fino a Peschiera di Rudiano, dove avverrà il trattamento, e il costo della condotta è di circa 2,5 milioni. Se attualmente i manufatti sono visibili, una volta finita l’opera tutto sarà interrato e sostanzialmente invisibile. Alcune decine di migliaia di euro ottenute dal ribasso in sede di asta saranno destinate poi alla sistemazione delle strade intorno al depuratore di Rudiano e alla messa a dimora di alberi autoctoni, così da ridurre l’impatto delle vasche come chiesto e ottenuto da Rudiano all’epoca dell’accordo coi vicini.

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