Agenzie e ristoratori: «Rialziamo la testa»

di Alessandro Gatta

Coprifuoco e lockdown cambieranno per sempre la geografia del turismo sul Garda? Domanda lecita, a due passi dalla stagione turistica (si spera) della definitiva ripartenza, quarta ondata permettendo. Ma il mondo è in subbuglio, Europa compresa: aspettando il liberi tutti è ancora troppo presto per avere indicazioni. Intanto qualcosa non tornerà più come prima: la gestione delle prenotazioni, meno Ota (Online travel agencies) e più contatti con le strutture, i last minute che diventano last second, check-in e check-out sempre più informatizzati. «Già la conferma del coprifuoco ha inciso sul target delle prossime settimane – spiega Carlo Claverini, presidente dell’associazione Desenzano Holiday e titolare di Desenzano Loft, che gestisce 143 case vacanze a Desenzano, Sirmione e Valtenesi – ovvero cancellazioni di giovani e prenotazioni invece di over 40 e famiglie. Salvo rare eccezioni, clienti storici che ci conoscono, ad oggi abbiamo solo prenotazioni di italiani, soprattutto Milano e Brianza: dall’estero qualcosa da Germania, Polonia, Svizzera, Austria e Olanda, niente da Gran Bretagna (che era il nostro secondo mercato), Belgio e Francia». Nel 2020 il settore dei Cav ha perso quasi il 50% del fatturato: «Il 2021 credo andrà meglio, la gente ha voglia di andare in vacanza. Ma tutto è stato riorganizzato: quest’anno proponiamo cancellazioni gratuite fino a 14 giorni, e per chi ha già pagato l’acconto la possibilità, in caso di restrizioni, o del rimborso o di un voucher che dura un anno». Decisiva sarà la seconda metà di maggio: «Per ora tante richieste ma prenotazioni poche – dice Margherita Facchini, consigliere di Faita (FederCamping) e titolare del San Francesco Camping Village, tra Desenzano e Sirmione – perché tutti aspettano le indicazioni dei rispettivi governi, anche in Italia. La speranza è di fare almeno quanto fatto lo scorso anno, quando in media l’open air ha perso il 50%. Noi apriremo il 20 maggio, sperando di intercettare la Pentecoste dei turisti tedeschi». Anche gli alberghi, ricordiamo, possono proseguire con bar e ristorazione anche al chiuso e oltre le 22. «La stagione è in parte compromessa – ammette Giuseppe Caccamo, presidente del Consorzio albergatori di Desenzano e titolare dell’Hotel Desenzano – e ora speriamo che non si debba chiudere ancora a ottobre e novembre. Gran parte degli alberghi aprirà dopo la metà di maggio: meglio partire in sordina che correre e poi fare un passo indietro. I primi tedeschi forse per le Pentecoste, ma fino a luglio saranno pochi: di inglesi per ora neanche a parlarne. Ci sarà tanto turismo di prossimità, e tanti lombardi. In questi giorni qualche arrivo dalle gare di go-kart e dai mondiali di tiro a volo (entrambi a Lonato, ndr)». Cauto ottimismo: «Sono convinto che a giugno si ripartirà davvero – chiosa Emanuele Bonotto di Ospitalità Bonotto: è stato il primo albergo a riaprire nel 2020, quest’anno è aperto già da un mese – e speriamo la stagione finisca dopo ottobre. In partnership con la Croce d’Oro abbiamo aperto un ristorante interno, perché il mercato oggi chiede questo. Non possiamo fermarci: non serve la rivoluzione ma riequilibrare l’economia». •.

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