IL PROCESSO

Si barricò con il figlio a Roncadelle, l'operatrice: «Mi ha mostrato l’arma ma non l’avrebbe usata»

di Mario Pari
Deposizioni nell’udienza del dibattimento sul "sequestro". Sentita in aula la donna che era presente all'incontro tra padre e figlio, prima del dramma
Carabinieri impegnati nelle prime fasi dell’intervento
Carabinieri impegnati nelle prime fasi dell’intervento
Carabinieri impegnati nelle prime fasi dell’intervento
Carabinieri impegnati nelle prime fasi dell’intervento

Quelle ore difficili, cariche di tensione e paura per la sorte di un bambino, sono state ricostruite in aula. Nel corso di un’udienza durante la quale il presidente della prima sezione penale Roberto Spanò ha usato tutti gli strumenti a sua disposizione, tra comprensione e necessità di non sganciarsi dalla gravità dei fatti, per riportare tutto nella dimensione più adeguata alla vicenda giudiziaria. Comprensione, dovuta, in qualche modo, perché si tratta di un padre che voleva trascorrere con il bambino il compleanno del piccolo. Gravità, perché questo è avvenuto utilizzando una pistola e secondo la ricostruzione accusatoria, «sequestrando» il figlio di 4 anni per circa 16 ore, lo scorso 5 ottobre a Roncadelle

Processo al padre che si barricò con il figlio a Roncadelle

Tra quanto si è visto ieri, in aula, anche una perizia per valutare la capacità d’intendere e di volere dell’imputato, il padre. Perizia prima disposta e poi revocata. Senza che la revoca, cui si è proceduto quando secondo il tribunale erano emersi elementi tali da ritenere di non doversi procedere, suscitasse moti di ribellione.

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L'uomo, in aula, ha parlato con la moglie

Il papà del bambino, che, con questi capi d’imputazione, rischia parecchio, è rimasto tranquillo per l’intera udienza al punto che al termine ha potuto anche brevemente parlare con la moglie. Verrà sentito nella prossima udienza, allo stesso modo della moglie. Tra coloro che sono stati escussi nel primo pomeriggio di ieri, anche l’operatrice che stava presenziando all’incontro dell’11 ottobre scorso, quando, a Rodengo Saiano, padre e figlio si sono rivisti, nel rispetto di quanto stabilito dal giudice.

Le dichiarazioni dell'operatrice sociale alla quale era stato sottratto il bambino

Poi, ha riferito la teste «mi ha mostrato la pistola, senza puntarla. Non ho mai pensato che potesse spararmi e mi ha detto adesso ti spiego cosa succede». Quello, il momento in cui ha preso lo zaino e ha mostrato l’arma. Una pistola con matricola abrasa, che spiegherà l’imputato in udienza «è stata comprata per 1.200 euro, un mese prima, solo per spaventare». Che quando è stata prelevata nell’appartamento di Roncadelle era senza caricatore.

Padre barricato: le immagini di OnlyCrew/Filippo Venezia

Ma dalle parole del«negoziatore», il carabiniere che per quelle lunghe ore, ha tenuto le comunicazioni telefoniche con l’odierno imputato si è colto quanto nulla sia stato lasciato al caso. C’era innanzitutto di mezzo un bambino. Ed era importante «sentirlo giocare, sentirlo chiedere di fare il bagnetto». Cogliere una normalità che non poteva essere tale alla luce di quanto stava accadendo, ma che confortava quanti erano impegnati a sbloccare la situazione. Ora, volta per volta qualcosa si sta sbloccando anche in udienza, dove si giudica, con comprensione e fermezza quel «compleanno con sequestro».•.

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