LO STUDIO

Brescia e la spesa per l’acqua: è la seconda più cara in Lombardia

di Alessandro Gatta
Circa 350 euro l'anno per una famiglia da tre persone. Il report dell'Ircaf promuove la qualità contrattuale ma valuta solo sufficiente la qualità tecnica: troppe perdite
La spesa per il consumo di acqua per le famiglie bresciane  è tra le più alte a livello regionale
La spesa per il consumo di acqua per le famiglie bresciane è tra le più alte a livello regionale
La spesa per il consumo di acqua per le famiglie bresciane  è tra le più alte a livello regionale
La spesa per il consumo di acqua per le famiglie bresciane è tra le più alte a livello regionale

Acqua, quanto mi costi? Con 349.83 euro l'anno (per un consumo di 150 mc in una famiglia da 3 persone) Brescia è di poco sotto la media nazionale, 379 euro, ma al contempo è la seconda più cara della Lombardia, dietro solo a Lecco (365.63 euro l'anno). In tutto il resto della regione si spende meno: 325.84 euro a Cremona, 325.75 a Pavia, 319.01 a Mantova, 300.72 a Varese, 292.91 a Sondrio, 288.38 a Lodi, 236.16 a Bergamo, 217.20 a Monza, 214.21 a Milano, 206.99 a Como e una media regionale che si attesta a 286.89 euro l'anno.

Il costo annuo in Italia è stimato in 379 euro

È quanto emerge dal secondo report dell'Ircaf, l'Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione, presentato ieri pomeriggio alla Casa del Mantegna di Mantova. Lo studio ha interessato 111 città italiane di cui 109 capoluoghi di provincia per un campione di circa 18 milioni di abitanti: nel 2023 il costo annuo in Italia è stimato in 379 euro, con differenze rilevanti tra le varie aree geografiche del paese. Nel Nord-Ovest (quindi Lombardia, Piemonte, Liguria e Val d'Aosta, dove si contano 18 gestori del ciclo idrico per poco meno di 9,5 milioni di abitanti) è di 313 euro, nel Nord-Est di 365 euro (a Verona 317.01 euro, comunque meno che a Brescia), al Centro 501 euro, nel Sud e nelle isole 354 euro. Le città più care d'Italia sono Frosinone (666 euro per 150 mc), Enna (663 euro), Pisa (617), Grosseto (617) e Siena (614): le meno care del 2023 sono Imperia (170 euro l'anno) e due lombarde, Como e Milano. La Lombardia è la quinta regione più economica, si spende meno solo in Molise, Val d'Aosta, Calabria e Campania, mentre Brescia staziona a metà classifica, al 64esimo posto su 111 città prese in esame: rispetto al 2011 in Lombardia le tariffe sono aumentati di 133,39 euro, pari all'86,9% in più (in Italia +75%) a fronte di un'inflazione pari al 18,4%.

Spesa aumentata del 4,27: meno dell'inflazione

Rispetto allo scorso anno, invece la spesa media annua italiana è aumentata solo del 4,27%, a fronte di un'inflazione del +8,1%. Il report ha analizzato anche la qualità tecnica (RQTI) e la qualità contrattuale (RQSII) dei gestori del ciclo idrico: la qualità tecnica interessa perdite idriche, interruzioni del servizio, qualità dell'acqua erogata e di quella depurata, adeguatezza del sistema fognario, smaltimento dei fanghi in discarica; la qualità contrattuale si riferisce invece ad avvio e cessazione del rapporto, gestione dei contratti, accessibilità del servizio. In tal senso Brescia è promossa a pieni voti - con una valutazione «ottima» - per quanto riguarda la qualità contrattuale, quasi rimandata - con una valutazione appena «sufficiente» - per la qualità tecnica (si stimano perdite idriche pari a circa a un terzo dell'erogato).

Ma cosa c'è nella bolletta che paghiamo? Nella composizione della spesa media nazionale (379 euro l'anno) la voce più significativa è quella relativa ai consumi (152,44 euro, pari al 40,3%), seguita dalle spese per la depurazione (97,39 euro, il 25,7%), fognatura (44,15 euro e 11,7%), Iva (34,43 euro e 9,1%), quota fissa (34,23 euro e 9%) e contributo perequativo (16,06 euro e 4,2%). Una riflessione: il Nord-Ovest è quello che spende meno negli investimenti (56 euro pro-capite tra il 2020 e il 2023) ma, spiegano i relatori Marco Grana, Mauro Pacchioli e Rocco Cibelli, «ad una spesa media inferiore alla media nazionale corrispondono una qualità sia tecnica che contrattuale superiori alla media».•.

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