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Comando carabinieri e Prefettura: trasloco in vista alla Randaccio

di Eugenio Barboglio
Il sindaco punta a valorizzare la struttura di via Lupi di Toscana. Il progetto: liberare gli spazi di piazza Tebaldo Brusato e del Broletto. Del Bono apre alla maxi operazione «da avviare prima del fine mandato»
Un’immagine della caserma Randaccio da via Lupi di Toscana: l’immobile potrebbe vivere una nuova esperienzaUn interno della Caserma Giovanni Randaccio  FOTO/ONLY CREW
Un’immagine della caserma Randaccio da via Lupi di Toscana: l’immobile potrebbe vivere una nuova esperienzaUn interno della Caserma Giovanni Randaccio FOTO/ONLY CREW
Un’immagine della caserma Randaccio da via Lupi di Toscana: l’immobile potrebbe vivere una nuova esperienzaUn interno della Caserma Giovanni Randaccio  FOTO/ONLY CREW
Un’immagine della caserma Randaccio da via Lupi di Toscana: l’immobile potrebbe vivere una nuova esperienzaUn interno della Caserma Giovanni Randaccio FOTO/ONLY CREW

La manovra ricalca quella condotta in porto alla caserma Papa. Come la «Achille Papa», la «Maggiore Giovanni Randaccio» è di proprietà demaniale Il Demanio ha in pancia un patrimonio di cui spesso non sa che fare, ex caserme comprese. Immobili, spesso per dimensioni e vetustà, complicati da mettere sul mercato, da far fruttare. Così le alternative con possibilità di funzionare sono merce preziosa. E le più attrattive sono alternative tutte giocate dentro le istituzioni, fuori dal coinvolgimento di privati. La Papa non è finita sul mercato retail, ma diventa un esempio di razionalizzazione della geografia di uffici statali a Brescia: ci troveranno sede la Motorizzazione Civile, la Guardia di Finanza e la Dogana.

Oggi dislocate in diversi punti della città, convergeranno in un unico luogo, appunto la dismessa caserma intitolata al generale gardesano della Grande Guerra, caduto a Bainsizza. «I lavori potrebbero iniziare già prima della fine dell’anno, visto che il permesso di costruire sarà rilasciato a fine settembre inizi ottobre», conferma Del Bono E la Randaccio? C’è una nuova ipotesi, nata in Loggia, di cui il sindaco ha già parlato con i diretti interessati: prefetto e comandante dei carabinieri. Si tratta di portare in via Lupi di Toscana la Prefettura e il comando provinciale dei carabinieri, oggi l’una in Broletto e l’altro in piazza Tebaldo Brusato. «Ci terrei a gettare le basi di questa operazione prima della fine del mio secondo mandato», dice Emilio Del Bono. Per i carabinieri sarebbe una soluzione all’insegna della stabilità, e probabilmente anche di opportunità, visto che la Randaccio è di proprietà statale, al contrario dell’edificio oggi occupato dal comando dell’Arma che paga un affitto. Il fronte nord della Randaccio che guarda su via Leonardo da Vinci e sufficientemente nobile da accogliere con piena dignità il rappresentante del Governo, e gli ulteriori spazi sono ampi, dotati di cortili, tanto da rispondere alle esigenze dei carabinieri, che peraltro hanno lì già un presidio. In totale il complesso occupa un’area di circa 25.000 mq: 18.000 mq di superfici coperte e 7.000 mq di cortili e superfici scoperte.

Se il Demanio si convincesse della fattibilità dell’operazione promossa da Del Bono, anche per la ex caserma sarebbe una parabola che arriva a destinazione. I tentativi di dare una funzione alla Randaccio sono stati molteplici da quando i soldati di leva hanno lasciato le camerate. Prima l’idea del campus universitario di UniBs, che viaggiava sui 13 milioni di euro di finanziamento statale mirati a questo progetto. Non ci si andò lontani dal realizzarlo, l’allora sindaco Paroli con Maroni e il Demanio firmarono un protocollo di intesa che sembrava una promessa di realizzazione. Che però non ci fu, col cambio della guardia in Loggia per salvare il finanziamento si pensò alla vicina Ottaviani per il campus, ma la proprietà della caserma di artiglierà (come si legge nella pagina seguente) fallì. Il finanziamento a quel punto fu lasciato cadere, non essendo la nuova Giunta disposta a spendere gli altri 9 milioni stimati per completare il campus universitario.

Detto che una porzione della caserma è occupata da 20 anni dall’autosilo (la concessione scade tra due anni), l’ultima ipotesi di recupero avanzata in Comune è stata quella della «cittadella scolastica»: la previsione cioè di concentrare nel complesso ex militare le scuole primarie del cantro storico ovest. Un progetto che non è stato archiviato, a prescindere - sottolinea Del Bono - da come andrà a finire il ragionamento col Demanio per la collocazione di Prefettura e Carabinieri. •.

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