il caso

Corda Molle, Europa Verde: «Il pedaggio è già messo nero su bianco»

di Cinzia Reboni
Dario Balotta svela che «il pagamento, contenuto nell’accordo siglato tra Governo e gestore, inizierà a partire da giugno»

«Il pedaggio sulla Corda Molle non è una minaccia, ma una realtà». Il giorno dopo la dichiarazione del vicepremier Matteo Salvini, che ha promesso che il raccordo Ospitaletto-Montichiari non sarà mai a pagamento, secondo Dario Balotta di Europa Verde è invece «tutto scritto nero su bianco nella convenzione siglata con il ministero dei Trasporti nel 2017. Dall’atto risulta che l'ammortamento della strada sarebbe avvenuto appunto con il pedaggio».

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Il documento

In quel documento è chiaramente scritto che per i nuovi raccordi è previsto un pedaggio di tipo free-flow, precisando inoltre «le tariffe base suddivise per classe veicolare, come indicate nella documentazione di gara messa a disposizione dei partecipanti». Sulla Corda molle il pedaggio va da 0,07 euro a 0,18365 euro a chilometro che oggi, per effetto degli aumenti e dell'inflazione, è lievitato rispettivamente a 10 centesimi a km per le auto e 20-25 centesimi per i mezzi pesanti.

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«Il nuovo gestore della ex Centro Padane, ora Autovia Padana, pur sapendo che la Corda Molle fu voluta e pagata dagli Enti locali bresciani, cremonesi e piacentini prima della privatizzazione, quando erano azionisti di maggioranza e detenevano quasi l'80% delle azioni, fece inserire nella convenzione con il Mit che il suo ammortamento sarebbe avvenuto con il pedaggio – sottolinea Balotta -. Già dal 2012, con l'apertura del primo tratto all'uscita o in entrata del casello Sud di Brescia, i veicoli pagavano un supplemento al pedaggio di 30 centesimi per l'uso della Corda Molle».

Il pedaggio a partire da giugno

Il nuovo ticket scatterebbe a giugno, quando finiranno i lavori e sarà ultimata l'istallazione dei portali di pedaggio con il metodo free-flow. «Al contrario di quanto affermato da Salvini, i rilevatori già installati non sono telecamere conta-veicoli, ma portali per il pagamento del pedaggio su una strada costata la strabiliante cifra di 240 milioni di euro per realizzare i primi 20 chilometri, su un totale di 28, vale a dire 14,1 milioni al chilometro, quanto un km di Tav. Ed ora si vorrebbe scaricare sugli utenti il suo enorme costo».

Secondo Balotta «parte malissimo la bozza di decreto del ministro dei Trasporti per la costituzione di una holding che riunisca tutte le 25 concessionarie italiane in “Autostrade dello Stato”, con il compito di armonizzare e ridurre i pedaggi, ignorando colpevolmente che fu il suo ministero a concordare nella convenzione con Autovia Padana un nuovo pedaggio autostradale. Impossibile che Salvini non ne sappia nulla».

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