LA CAMPAGNA

«Covid, entro il 30 giugno tutti i lombardi vaccinati»

di Giuseppe Spatola giuseppe.spatola@bresciaoggi.itGiuseppe Spatola
Presentato il calendario della campagna massiva che apre ai 40enni il 20 maggio. Il 27 scattano le prenotazioni online per chi ha un'età tra 30 e 39 anni E dal 2 giugno potranno fissare l'appuntamento anche i 16enni

Da giovedì 20 maggio si apriranno le prenotazioni delle vaccinazioni anti-Covid per la fascia di età compresa tra i 40 e i 49 anni con somministrazione dai primi di giugno. Il giovedì successivo (27 maggio) toccherà invece alla fascia 30-39 e, infine, il 2 giugno potranno prendere appuntamento anche tutti gli over 16. In questo modo, con un'ipotesi di 85 mila vaccinazioni al giorno, tutti i lombardi potranno ricevere la prima dose entro il 30 di giugno. È questo il calendario delle prossime tappe della campagna annunciato dal coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Guido Bertolaso, insieme al presidente della Regione Attilio Fontana e alla vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti. «Aspettiamo ad aprire alle vaccinazioni per i 40-49enni - ha spiegato Bertolaso - perché prima vogliamo vaccinare quelle categorie che ne hanno più diritto e che si sono già prenotate riempendo le nostre agende fino alla prima settimana di giugno. Noi avremmo aperto ai 40-49 solo nel caso in cui le agende di fine maggio e della prima settimana di giugno fossero state libere, non complete». Dal 26 aprile il commissario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, ha dato alle regioni un numero preciso di somministrazioni da eseguire. La Lombardia rappresentando il 17% del totale nazionale riceve questa stessa percentuale di vaccini rispetto al totale distribuito in Italia. Dalla stessa data, la Lombardia ha un target di somministrazioni da eseguire ogni giorno pari a 85.000. Dal 26 aprile al 12 maggio l'Italia ha conseguito l'obiettivo di 7.569.257 somministrazioni a fronte di un target di 7.508.038, con un delta positivo pari a 61.219 somministrazioni, pari all'1% «Dai numeri diffusi dal ministero - ha osservato Bertolaso - si nota però che la differenza riguarda in modo particolare la Lombardia che ha effettuato 163.914 vaccinazioni in più con un delta pari al 12%». E ancora in Lombardia l’85,4% degli 80-89enni ha già completato l’intero ciclo vaccinale mentre la media italiana si assesta al 76,5%. «In molti - ha continuato Bertolaso - ci chiedono perché in Lombardia non si possa scegliere il vaccino. Il motivo lo ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dicendo che ci si vaccina con quel che capita, lo dicono tutti gli scienziati. Molti si sono vaccinati con AstraZeneca, pur avendo, presidenti e ministri, la possibilità di trovare una stradina parallela per vaccinarsi. E invece tutti hanno dato l'esempio. Allora chi dice che si deve poter scegliere va contro le direttive nazionali». Non solo. «La Lombardia per prima ha scelto di unire l'aspetto sanitario a quello dell'emergenza, favorendo la sinergia tra le forze della sanità e quelle della Protezione civile - ha precisato Fontana -. Ci vorrebbero più dosi per poter concludere con la massima urgenza questa campagna vaccinale». L’assessore al Welfare Letizia Moratti ha evidenziato anche come «la messa in sicurezza delle categorie più fragili, tra gli elementi basilari del nostro Piano, è stata la priorità: infatti abbiamo registrato il 99% di adesioni per gli over 80». •.

Suggerimenti