AL NERIO FISCHIONE

Detenuto tenta di impiccarsi in carcere: salvato in extremis dagli agenti

L'uomo si è legato al collo una corda ricavata da strisce di lenzuola. E' stato portato in ospedale ed è fuori pericolo. Lo Presti (Cgil): «Nel penitenziario situazione insostenibile»
L'ingresso del Nerio Fischione
L'ingresso del Nerio Fischione
L'ingresso del Nerio Fischione
L'ingresso del Nerio Fischione

Tragedia sfiorata all’interno del carcere di Brescia “Nerio Fischione” . Nel pomeriggio di oggi, 29 aprile, un detenuto ha tentato di porre fine alla sua esistenza legandosi una corda rudimentale al collo ricavata da strisce di lenzuola.

Il personale di Polizia Penitenziaria intervenuto, con immediatezza, ha fermato il gesto del detenuto che è stato trasportato in ambulanza presso gli Spedali Civili di Brescia. Ora è fuori pericolo.

La denuncia: condizioni insostenibili

Sul caso interviene il Coordinatore Regionale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria - Calogero Lo Presti - il quale denuncia, ancora una volta, le condizioni insostenibili all’interno del penitenziario bresciano con il «sovraffollamento che ad oggi supera il 210%: oltre 390 detenuti a fronte di 185 posti. Senza contare la presenza di soggetti psichiatrici, tossicodipendenti e farmacofiliaci che rendono il contesto molto più problematico da un punto di vista della gestione. A questi aspetti bisogna aggiungere la cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria oltre ad altre figure professionali come educatori, personale amministrativo, psichiatri e psicologi, e personale sanitario». 

Lo Presti, nel rivolgere un plauso al personale della Penitenziaria, rivolge un accorato appello alla presidente del Consiglio dei Ministri  Giorgia Meloni ed al ministro della Giustizia Carlo Nordio affinché adottino, con urgenza, politiche «per dare un minimo di “sollievo” al pianeta carcere che in queste condizioni rappresenta una violazione della dignità umana ed una palese violazione dell’articolo 27 della Carta Costituzionale». 

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