Fondazione Nadia
Toffa, il progetto
decolla

di Gian Paolo Laffranchi
La famiglia Toffa con tutte le persone intervenute nella conferenza-stampa di ieri a Palazzo Loggia
La famiglia Toffa con tutte le persone intervenute nella conferenza-stampa di ieri a Palazzo Loggia
La famiglia Toffa con tutte le persone intervenute nella conferenza-stampa di ieri a Palazzo Loggia
La famiglia Toffa con tutte le persone intervenute nella conferenza-stampa di ieri a Palazzo Loggia

Il sito è operativo: www.fondazionenadiatoffa.it. Porto sicuro per l’operosità (non solo ma innanzitutto) bresciana. A somiglianza di Nadia, che avrebbe voluto tutto così: il libro postumo, la nascita della fondazione, le iniziative in cantiere. Un progetto ampio di solidarietà, iniziato in vita e proseguito oltre la morte. Attraverso il sito sarà possibile acquistare i libri, le magliette e i gadget. I canali social Facebook e Instagram aggiorneranno man mano. «Il bene esiste e sconfigge il male - dice il sindaco Emilio Del Bono nel Salone Vanvitelliano che ospita la presentazione -. Fare del bene è nel carattere della nostra gente. Leonessa d’Italia, Brescia, come Nadia che ha dimostrato fino all’ultimo grande determinazione, senza mai smarrire la lucidità del filo dei valori da trasmettere». Nadia nella sua vita «si è sempre battuta per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno - ricorda la madre, Margherita Rebuffoni -. La nostra famiglia si è unita nell’idea di una Fondazione a lei dedicata e da lì meravigliose persone si sono attivate intorno a questo progetto che esprime Nadia in tutto il suo essere, nel suo sorriso e nella sua gioia. Ringrazio tutti coloro che stanno spendendo tempo, energie e professionalità per una missione: aiutare concretamente coloro che ogni giorno operano per migliorare la salute e la vita delle persone più deboli».


SALUTE, ambiente e sociale gli ambiti in cui agirà la Fondazione. «Vogliamo dare più tempo e più speranza a tutti i malati di glioblastoma - dice Gaetano Finocchiaro, direttore dell’unità operativa Neuro-Oncologia del Besta -. Rendere più potente e precisa l’immunoterapia, conoscere il glioblastoma prima e meglio con la possibilità di analizzare Dna e Rna del tumore tramite puntura lombare e, in futuro, un prelievo di sangue. Una simile idea di diagnosi può sembrare avveniristica, ma anche una risonanza magnetica sembrava fantascienza cinquant’anni fa». «Le faccio vincere il Nobel se mi guarisce», trovava la forza di scherzare Nadia con il professor Finocchiaro. Il presidente del Besta Andrea Gambini oggi sottolinea come Nadia «anche con i suoi video durante la malattia ci abbia dato la forza di continuare nella nostra ricerca». I beneficiari? Oltre al Besta, dov’era stata curata, «era molto legata a Taranto – rammenta Mara Toffa - e ha raccontato le storie dei tanti bambini colpiti dall’inquinamento del polo siderurgico. Grazie alla vendita delle magliette “Ie jesche pacce pe te” con gli “Amici del Mini Bar” ha contribuito alla nascita del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Santissima Annunziata, che le sarà intitolato. La Fondazione lo sosterrà e con il coordinamento di padre Maurizio Patriciello supporterà le associazioni che si adoperano nella Terra dei Fuochi». «La raccolta fondi - dice sua sorella Silvia - è già iniziata con la vendita di ‘Non fate i bravi’, lo zibaldone di riflessioni meravigliose di Nadia raccolte dalla mamma. Sono state poi create delle magliette con un disegno di Nadia che celebra la vita». Con la Fondazione Nadia Toffa anche il Rotary Club Sud Ovest Maclodio, rappresentato in Loggia dal presidente Edoardo Ferrari, che ha deciso di devolvere gran parte dei soldi raccolti tra il 2019 e il 2020: «Siamo sensibili alle tematiche di salute, abbiamo finanziato la prima campagna di prevenzione del tumore alla prostata in Lombardia». Luca Mastrostefano, ceo di Gruppo Wise e amico dei Toffa, cura la comunicazione: «Importante che una Fondazione come questa sia valorizzata. Una rete di istituzioni, associazioni, imprese si è mossa da Brescia e si farà valere in Italia».


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