GIALLO DI MARCHENO/2

Il fratello in aula: «I rapporti con mio zio erano buoni. Che motivo c'era di litigare?»

Tribunale di Brescia, Corte d'Assise: processo Bozzoli 17 novembre 2021. Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Tribunale di Brescia, Corte d'Assise: processo Bozzoli 17 novembre 2021. Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Tribunale di Brescia, Corte d'Assise: processo Bozzoli 17 novembre 2021. Ph Fotolive Fabrizio Cattina
Tribunale di Brescia, Corte d'Assise: processo Bozzoli 17 novembre 2021. Ph Fotolive Fabrizio Cattina

«I rapporti con mio zio? Erano buoni, di rispetto. Si lavorava, si guadagnava, avevamo belle auto. Che motivi c’erano per litigare? Anche mio fratello aveva buoni rapporti con lui». Lo ha detto dal banco dei testimoni al processo davanti alla Corte d’Assise Alex Bozzoli, nipote dell’imprenditore Mario Bozzoli svanito nel nulla l’8 ottobre 2015: l'uomo è il fratello di Giacomo, l'unico imputato nel processo per omicidio e occultamento di cadavere.
Anche Alex Bozzoli inizialmente era finito sotto inchiesta per concorso nell’omicidio: la sua posizione è stata poi  archiviata. «Mio zio mi chiamava dieci volte al giorno e se avesse avuto davvero paura non mi avrebbe parlato così tante volte» ha aggiunto Alex. «Nessuno assume più me e mio fratello perché televisivamente siamo stati dipinti come gli assassini, come i delinquenti».

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