«Il Freccia Rossa, un epilogo così era prevedibile»

Fabio Rolfi nel parcheggio interrato del centro commerciale Freccia Rossa
Fabio Rolfi nel parcheggio interrato del centro commerciale Freccia Rossa
Fabio Rolfi nel parcheggio interrato del centro commerciale Freccia Rossa
Fabio Rolfi nel parcheggio interrato del centro commerciale Freccia Rossa

«Un epilogo che dovevano aspettarsi. La Loggia deve svegliarsi ed intervenire il prima possibile perché quello a cui stiamo assistendo oggi rischia di deflagrare e di trasformarsi in grande problema di sicurezza pubblica». Il candidato sindaco per il centrodestra Fabio Rolfi ha voluto vedere con i propri occhi quanto denunciato sulle pagine del Bresciaoggi nei giorni scorsi, sulla «base» di spaccio e consumo di eroina, crack e cocaina, nascosta dietro un tendone del parcheggio del centro commerciale Freccia Rossa. Un’area che ieri appariva completamente smantellata: «La condizione in cui versa oggi la struttura è figlia delle fallimentari politiche commerciali urbanistiche del centrosinistra bresciano - accusa Rolfi -. Il tema sicurezza è purtroppo vivissimo e lo stiamo vedendo in questi ultimi giorni: la piazza di spaccio al Freccia Rossa, il ragazzo ucciso in un parco, le aggressioni nelle stazioni della metropolitana, le baby gang. Non è mia intenzione fare allarmismi ma i bresciani hanno diritto di vivere in una città sicura. In Loggia legano la sicurezza a un problema di percezione. Per noi invece è reale ed è testimoniato dai fatti. Motivo per cui il nostro programma prevede il poliziotto di zona e agenti a piedi nei quartieri, pattugliamenti interforze, un piano comunale di videosorveglianza urbana nelle periferie, custodi nei parchi. E, in un’ottica di prevenzione, un patto educativo per rilanciare le politiche giovanili». Una riflessione più ampia che ingloba, quindi, diversi luoghi «caldi» tra cui la zona della stazione, i parchi e «le troppe aree dismesse, che alimentano il proliferare di situazioni pericolose, conseguenza di un disegno urbanistico della Giunta totalmente incompleto che ha lasciato profondi buchi di abbandono e degrado». Tra cui proprio il Freccia Rossa «che non può e non deve tornare ad essere una rete commerciale. La sua destinazione d’uso deve essere un’altra». Ma prima di tutto «occorre convocare la proprietà per mettere immediatamente in sicurezza la struttura, perché quanto oggi è stato sgomberato rischia di ripresentarsi a breve», dopodiché si dovrà iniziare «a ragionare seriamente» su cosa farne, «individuando una grande funzione pubblica e mettendo a terra un progetto ambizioso che comprenda l’intero comparto Milano verso un rilancio complessivo per la realizzazione di un quartiere del futuro».•. M.Gia.

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