È stato uno dei simboli iconici della Capitale della cultura. Per quasi un anno, «porta di ingresso virtuale» tra le piazze Vittoria (Brescia) e Matteotti (Bergamo) tramite tecnologia immersiva. «Un progetto dalle grandi potenzialità ma forse poco sfruttato»: lo stargate, «Thegate2023», dice addio alla città.
Anche se a malincuore, da questa mattina sono iniziate le opere di smantellamento del portale che dovrebbero terminare entro il 10 aprile.
Il progetto per BgBs23
Realizzato da un consorzio ad hoc di imprese, con a capo le bresciane Fasternet e Slingofer e la bergamasca Sangalli Tecnologie, per 500mila euro l’uno (a costo zero per Loggia e cittadini), il portale non è riuscito a trovare un’altra collocazione, nonostante la proposta fatta al Comune («poteva essere un ottimo sistema di comunicazione in stazione», spiega Giancarlo Turati ad di Fasternet).
Ma non si butterà via: i led verranno restituiti all’impresa da cui sono stati presi a noleggio, la parte interna metallica verrà riutilizzata mentre gli specchi saranno smaltiti. Un’installazione che ha attirato l’attenzione di diversi enti e realtà: il Comitato dei giochi olimpici invernali Milano Cortina aveva dimostrato interesse, ma la gestione dei Gate fino al 2026 sarebbe stata troppo complicata.
Per ora, quindi, la distruzione è certa ma qualche proposta per realizzarne di nuovi potrebbe arrivare da un momento all’altro. Dopo aver «portato via» la struttura che riproduceva il logo di Brescia Bergamo Capitale della cultura 2023, ora è arrivato il momento dello stargate. Inaugurato, insieme al suo gemello bergamasco, a fine aprile dello scorso anno, grazie a un grande gioco di squadra tra il Consorzio, lo studio milanese Giò Forma, lo Studio Gap, gli sponsor, diverse imprese. L’obiettivo era proprio quello di abbattere le distanze fisiche e di realizzare «una sola e unica Capitale», permettendo l’interazione in tempo reale tra i visitatori delle due città.