Il prato della Deledda non mette più paura

di Margherita Saldi
Il sindaco e alcuni assessori durante la festa alla Deledda  FOTOLIVEI giardini della scuola, dopo la bonifica, sono stati restituiti agli alunni
Il sindaco e alcuni assessori durante la festa alla Deledda FOTOLIVEI giardini della scuola, dopo la bonifica, sono stati restituiti agli alunni
Il sindaco e alcuni assessori durante la festa alla Deledda  FOTOLIVEI giardini della scuola, dopo la bonifica, sono stati restituiti agli alunni
Il sindaco e alcuni assessori durante la festa alla Deledda FOTOLIVEI giardini della scuola, dopo la bonifica, sono stati restituiti agli alunni

E vera festa di fine anno scolastico sia: finalmente ai bambini della Scuola primaria Deledda nel quartiere di Chiesanuova, tristemente noto per l’alta concentrazione di diossine e Pcb nel terreno, è stato restituito il loro diritto al gioco e ieri sera hanno potuto spensieratamente festeggiare nei giardini della scuola, tornati ad essere fruibili dopo la bonifica attuata dal Comune.

Un ritorno alla normalità quindi dopo oltre dieci anni di «svago» su una piattaforma di cemento per non toccare il prato avvelenato.

«Stasera vogliamo far giocare i bambini in modo sfrenato e far vivere loro pienamente questo prato» ha detto con voce piena di emozione Claudia Cauzzi, presidente del Comitato genitori della scuola.

Presente all’apertura dei festeggiamenti il sindaco Emilio del Bono, insieme a buona parte dei componenti della giunta comunale: «Nonostante i momenti di difficoltà - ha commentato - abbiamo iniziato bene il cammino, ma il lavoro ovviamente non è finito per risanare le ferite di un’industria che non ha rispettato il nostro ambiente. Fino ad ora i bambini che hanno frequentato questa scuola sono stati limitati nella libertà di essere bambini, ma tutti insieme abbiamo voluto la stessa cosa e abbiamo remato nella stessa direzione per raggiungere questo risultato positivo».

E sono i bambini che si sono sentiti in dovere di informare gli adulti consegnando un piccolo libro: «La storia di una lumaca alla ricerca del posto più bello del mondo», testimonianza di quanto accaduto e del percorso fatto. Realizzato grazie al prezioso aiuto degli insegnanti, con la collaborazione del Comune di Brescia e il contributo grafico di un gruppo di studenti dell’Accademia di Santa Giulia, il libricino è il prodotto di un progetto di educazione ambientale che è servito per spiegare ai bambini cosa è successo alla loro scuola e il motivo alla base del provvisorio trasloco.

UNA BELLA FAVOLA a lieto fine quella della «Lumaca curiosa» protagonista della ricerca che, come ha spiegato Stefania Baiguera presidente del Consiglio di quartiere, ma soprattutto mamma, «ha avuto anche una valenza educativa non indifferente, affinchè i bambini possano diventare un giorno adulti coscienziosi». Nella premessa il dirigente scolastico Giorgio Becilli scrive: «È una storia nella storia, nata da un progetto che in questi anni ha avuto l’intento di trasformare i fatti in un’esperienza educativa per affrontare con serenità il cambiamento e capire che si può imparare dagli errori compiuti se li si considera punti di partenza per ricostruire». La serata di festeggiamenti è proseguita tra i sorrisi dei bambini grazie a musica, giochi, animazione e saltimbanchi, aprendo i cancelli a tutti gli abitanti del quartiere per restituire anche a loro questo spazio, sopratutto a quei bambini ora diventati quasi adulti, che non hanno potuto viverlo.

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