L’autonomia? La convergenza è bipartisan

di Giuseppe Spatola
Simona Bordonali (Lega)Fabrizio Benzoni (Azione)
Simona Bordonali (Lega)Fabrizio Benzoni (Azione)
Simona Bordonali (Lega)Fabrizio Benzoni (Azione)
Simona Bordonali (Lega)Fabrizio Benzoni (Azione)

L’intervento del ministro Roberto Calderoli che ha annunciato come l’autonomia sarà realtà entro un anno ha sollevato il dibattito politico. L’onorevole Simona Bordonali (Lega) non nasconde la sua soddisfazione. «Il ministro Calderoli porterà sicuramente a termine il processo di autonomia iniziato nel 2017 con l’approvazione del referendum da parte dei cittadini lombardi e veneti - ha detto Bordonali -. Auspico che il percorso possa iniziare già nel primo consiglio dei ministri, ma se così non fosse i tempi per arrivare alla realizzazione dell’Autonomia saranno comunque brevi.

La legge ordinaria, condivisa con i governatori Fontana e Zaia, è già pronta. L’ex ministro Gelmini ne ha ostacolato l’approvazione con scuse pretestuose ed inutili ritardi, ma la Lega e il suo ministro Calderoli, uomo concreto e deciso, daranno la dovuta attenzione ed accelerazione».

Posizione netta da parte dell’onorevole Gian Antonio Girelli (Pd). «Il tema del regionalismo non spaventa certo il Pd - ha sottolineato -. Ricordo che a livello di Governo spesso è stato il centrosinistra ad avere avuto più attenzione. Così come il Pd sostenne il referendum Lombardo. Ora penso che il lavoro fatto dalla precedente legislatura non possa essere poco considerato anche per il lavoro di coinvolgimento delle Regioni. Certo sono processi che devono avere però il tempo necessario per i dovuti approfondimenti, capendo come migliorare i livelli regionali portandoli nella condizione di esprimere il meglio, non utilizzando l’argomento per assecondare le esigenze di recupero elettorale di un partito, la Lega. Il regionalismo deve diventare lo strumento per armonizzare il sistema italiano, non per frammentarlo ulteriormente. Si proceda con il dovuto coinvolgimento del parlamento, non per slogan, ma per contenuti».

Di più. «Per quanto riguarda la Lombardia si abbia anche l’umiltà di non sentirsi sempre i più forti e i più bravi - ha chiuso Girelli -. Basterebbe citare trasporti e l’ambiente, per comprendere come la rivendicazione dell’autonomia deve poi fare i conti, non solo economici, con la capacità di garantire qualità ed efficienza».

Ancora più diretto l’onorevole Fabrizio Benzoni (Azione). «Sono decenni che i governi e soprattutto la lega parla di autonomia senza mai averla concretizzata - ha rilanciato -. Finalmente una strada c’è e non è quella praticata dalla Lega delle intese dirette fra Stato e Regioni, ma una legge cornice che evita il derby nord-sud è prova a coniugare la legittima esigenza di diverse regioni su una maggiore autonomia contemperando l’esigenza di garantire i diritti di cittadinanza e i livelli essenziali di prestazione a tutti i cittadini indipendentemente dal luogo di residenza. Questo era il percorso avviato dal Ministro Gelmini che ci auguriamo possa essere continuato senza ripartire, per l’ennesima volta, da capo. Servono risposte veloci ai territori. Se non avessero fatto cadere Draghi avremmo già una proposta di autonomia condivisa! Continuassero su quella strada e troveranno il nostro favore».

Canta vittoria l’assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini (Lega): «L’accordo per l’autonomia differenziata siglato ormai 5 anni fa con il governo di centrosinistra è un’ottima base di partenza. L’importante è non finire intrappolati nella infinita discussione parlamentare con rimpalli tra commissioni e aule di Camera e Senato».•.

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